C'è posto per me

E’ uno strano Paese il nostro. A pagina 2 dei giornali ci spiegano che il traffico è invivibile e che bisogna utilizzare di più le biciclette. A pagina 3, si lamentano che i ciclisti sono un pericolo per la viabilità, accompagnando il tutto dalle solite banalità sul fatto che stiamo in gruppo, che viaggiamo in mezzo alla strada, che non ci fermiamo ai semafori rossi e che siamo maleducati con i poveri automobilisti costretti – ahiloro – ad attaccarsi al clacson come a una liana. Insomma, un sacco di parole al vento perché, si sa, sono gratuite. La realtà è che nessuno fa alcunché per cercare di trovare un compromesso tra le esigenze di due mezzi di locomozione tanto diversi e con esigenze quasi opposte. Un elogio, in questo senso, lo merita la Provincia di Lecco che ha disseminato alcune delle sue strade di cartelli molto chiari: raffigurano un’auto e una bicicletta e recano una sola scritta: «C’è spazio per tutti». Frase quasi banale, si dirà, e persino pleonastica. Può essere ma è sicuramente un modo non invasivo per far capire (ad entrambi) che sulle strade non si viaggia soli. Personalmente l’avrei estesa anche ai motociclisti ma, per essere perfidi fino in fondo, mi rendo conto che alla velocità con cui sono soliti transitare neppure riuscirebbero a leggerlo, quel cartello… E un’altra parola mi piacerebbe spenderla per il Comune di Malgrate, di opposta area politica, giusto per spazzare via sospetti preventivi. Sulle strade ha disegnato una scritta altrettanto esplicita: attenzione ai ciclisti. Non che in quel paese siano soliti puntarli come un caccia sull’Iraq ai tempi di desert storm ma un modo per dire che qualche volta anche l’uomo morde il cane. Per due esempi altamente educativi, ci sono mille magagne. Ma il discorso ci porterebbe lontano e non è il caso. Di certo non è un bell’esempio quello dei tanti comuni che, senza più una lira per l’asfalto, tirano le righe su strade malmesse e piene di buche. Al punto che, tentando di seguirle, si passa per ubriachi. Eppure è più facile puntare l’indice contro l’untore a due ruote.

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