Le braccia di Michelle, gran fatica

Le braccia di Michelle, gran fatica

Una piccola parte di fortuna, tutto il resto è fatica. Le braccia scolpite di Michelle Obama sono un regalo del Padre Eterno ma sarebbero già naufragate in un budino di pelle flaccida, se la first lady non le allenasse con la tenacia di un Marines. «Women’s Health», il giornale che mette in copertina donne nascoste da una marea di muscoli, ha intervistato Cornell McClellan, il personal trainer della first lady americana. Il mistero è svelato: impugnare due manubri, lasciare le mani lungo il corpo e poi, tenendole tese, spingere i manubri verso l’interno della schiena. Ripetere all’infinito, mettersi i tubini per specchiarsi di continuo le braccia e ricordarsi che tanta fatica (e noia) sono state ripagate. La moglie del presidente degli Stati Uniti va oltre: conclude sempre le sedute di allenamento cardiovascolare con un "superset" per le braccia, con flessioni e sollevamento di pesi con i manubri per i tricipiti. Lei dice che è inutile dire ai figli di mangiare bene e muoversi tanto se si passa la giornata sul divano, a guardare la tv, ingurgitando patatine fritte e hamburger extra large annaffiati da frappè al cioccolato, come fanno gli americani. I figli ripetono quello che fanno (non ordinano) i genitori.
Perciò se il papà corre e ha gli addominali scolpiti e la mamma fa ginnastica e ha le braccia tornite, le piccole Obama faranno movimento e mangeranno sano. Visto che sono la famiglia numero uno d’America, contano di far scattare lo spirito di emulazione anche nei loro concittadini. E infatti, Obama, colto in flagrante con la sigaretta in bocca subito dopo essere stato eletto, ha cercato di non farsi più sorprendere con un vizio mortale che l’America combatte da più anni dell’Italia.

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