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Domenica 10 Ottobre 2010
Il fallimento dell'ex Ticosa
costerà a Como 47 milioni
La mancata realizzazione dell'operazione farà perdere alla città «47 milioni di euro, tra soldi non incassati e opere pubbliche non realizzate (solo queste erano stimate 30 milioni di euro, ndr)». È la stima fatta dal consigliere del Pd MarcelloIantorno 24 ore dopo la divulgazione, da parte del sindaco Stefano Bruni, della lettera di Multi in cui scrive che «il contratto preliminare deve intendersi senz'altro risolto o comunque inefficace alla luce dei gravi inadempimenti imputabili a questo Comune».
Bruni che, secondo quanto riferisce chi l'ha incontrato nelle ultime ore, è ancora fiducioso e non ha perso le speranze. Stefano Bruni si è detto «particolarmente sorpreso» della scelta di Multi e ha anche richiamato alla responsabilità il consiglio comunale (liberal in testa) che avevano proposto l'emendamento al piano di intervento che la società olandese ha indicato tra gli elementi di ostacolo alla prosecuzione: «È stato un errore, ma è pretestuoso da parte della società usarlo poiché in sede di osservazioni era modificabile. Quando si fanno azioni di disturbo bisogna anche pensare agli effetti che generano, alcuni gravi».
Ieri ha rotto il silenzio delle prime ore la Lega Nord che, con l'assessore all'Edilizia Privata Maurizio Faverio rinvia ogni decisione a un faccia a faccia con il sindaco. «Chiediamo un incontro con il sindaco - ha detto nel pomeriggio - per capire quali sono le prospettive e, cioé, come ha intenzione di affrontare la situazione dopo questo fulmine a ciel sereno. Una notizia che non ci aspettavamo, consapevoli che la Ticosa è per noi uno degli elementi qualificanti del programma di governo. Dopo di che, in base al tipo di risposta, faremo le nostre valutazioni e vedremo cosa è meglio fare per il bene della città». Linea confermata in serata dal commissario provinciale lumbard Leonardo Carioni.
Parla di riunione con il sindaco anche il segretario cittadino del Pdl Stefano Rudilosso: «È necessario un vertice con Bruni e con i dirigenti per capire la reale portata della situazione. Il sindaco non mi sembrava completamente negativo, ma è necessaria un'analisi molto schietta e si valuterà il passo successivo da fare. Non me la sento di addossare la responsabilità al sindaco, certamente è stato un errore definire la Ticosa come fatta nel programma elettorale quando si era fatto solo l'abbattimento e nemmeno in modo corretto. Le responsabilità, in un'amministrazione sono collegiali e nessuno si può sfilare. In questo caso specifico ci sono anche quelle del privato. Auspico che chi ha la facoltà di poterlo fare si attivi affinchè questa vicenda si chiuda nel più breve tempo possibile per dare una soluzione all'area che è la cosa che maggiormente interessa alla città. Fosse anche un parco urbano con un parcheggio sotterraneo come nelle città pù moderne».
Torna all'attacco il Pd con il capogruppo Mario Lucini: «La questione era già molta e sepolta, Bruni l'ha tirata avanti portando il progetto in adozione per allargare le responsabilità al consiglio. Una tattica di piccolo cabotaggio per salvaguardarsi nelle guerre interne, ma un errore dannoso per la città. Noi avevamo detto che il progetto non si poteva votare perché illegittimo e, se ci avesse dato retta, ora il Comune con Multi avrebbe elementi forti da portare in un contenzioso.Avendo avallato le illegittimità, condanna la città a una guerra legale dall'esito incerto». Intanto Alessandro Rapinese (Area 2010) annuncia «per domenica prossima, 17 ottobre, alle 11 in piazza Cavour una manifestazione per chiedere le dimissioni del sindaco».
Gisella Roncoroni
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