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Venerdì 20 Febbraio 2009
La crisi affonda i battelli
Tagli in vista sul Lario
La Finanziaria prevede una riduzione di 14 milioni di euro per il servizio
Il direttore della Navigazione Piunti ammette: «Siamo molto preoccupati»
Navigazione Laghi, la nostra Alitalia, la chiama qualcuno. Ipotizza che una ragione ci sarà, se il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, originario di Sondrio, profondo Nord, ha tagliato i fondi al servizio di trasporto sui laghi del Nord, i laghi di Lombardia, Veneto e Piemonte, Regioni della Lega e di Forza Italia. Come dire: «Il servizio è un carrozzone e io lo metto sulla graticola, per dimagrirlo». La legge finanziaria, blindata e il decreto milleproroghe, blindato, dispongono una riduzione di 14 milioni di euro su 33 di fabbisogno. I conti 2009 si dovranno fare con il 40% di risorse in meno date dallo Stato e questo non significa automaticamente tagliare del 40% le corse e il personale. Significa un sacrificio generalizzato.
Potrà essere che si fermino 12 dei 30 mezzi per scarsità di gasolio; che non vengano assunti tutti i 60 stagionali; che vengano prepensionati alcuni dei 190 dipendenti di ruolo. Non da ultimo, che venga ritirata una motonave da 600 posti e 5 milioni di euro d’investimento. Tra i ragazzi da portare a scuola e i turisti da accompagnare a Villa Carlotta, che cosa sceglierà Franze Piunti, il direttore di Navicomo?
«Siamo molto preoccupati», premette l’ingegnere, proveniente da importanti aziende private, da tre anni alla testa dell’Azienda governativa Lago di Como. È già arrivato il momento di imbracciare la scure?
«È vero, provengo da società private. Eppure, qui non ho trovato alcuno spreco, alcuna voce gonfiata. Siamo un’azienda pubblica, dobbiamo dare un servizio, ma abbiamo sempre agito in modo oculato. Se toccassimo centri di spesa come l’esercizio, il personale, la manutenzione ordinaria, dovremmo concentrarci, cioè ridurre il servizio e questo provocherà ricadute anche sull’economia del territorio». Un marinaio percepisce circa 1.200 euro al mese, ma è ovvio che alla Gestione costa il doppio; per il gasolio, è concessa una lieve riduzione fiscale, ma conti approssimativi indicano in 4 - 5 milioni di euro l’anno il peso della voce carburante. Con 19 milioni di euro, invece che con 33, la Gestione Governativa dovrà provvedere per il 2009 al servizio su tre laghi e la sede di Milano.
Dove comprimere le spese, se le entrate consistono solo nei biglietti e nei contributi dello Stato, trattandosi di un servizio governativo?
«È la domanda che ci stiamo ponendo - replica il direttore - Avessimo individuato costi impropri, rami secchi, attività improduttive, potremmo intervenire. Ma non avanza niente. Fare a meno di un equipaggio, già impegnato su sette giorni nei mesi di punta, significa ridurre le corse del 50%».
Aumentare le entrate, no?
«Non è possibile aumentare l’offerta di servizi speciali, oltre quelli di linea - sottolinea Piunti - in ogni caso, non consentirebbero di recuperare i fondi perduti e di ripianare il disavanzo tra entrate ed uscite». Come mai ci si accorge dei benefici della Navigazione solo quando si allunga l’ombra dei tagli?
«Posso rispondere in un modo solo: abbiamo trasportato 2,8 milioni di viaggiatori - conclude Piunti - le proteste e le proposte, l’anno scorso, sono state un centinaio».
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