Caso Pozzi, la Lega tiene duro
«Resta il nostro candidato»

La segreteria lo difende: «Vicenda innescata a orologeria». L’aspirante sindaco sotto accusa sceglie il silenzio

Cesare Pozzi ha scelto la strada del silenzio. Nessun commento è stato rilasciato dal candidato della Lega Nord, lista Civitas Marianensis e Mariano Domani il giorno successivo alle indiscrezioni emerse su come avrebbe utilizzato i 40 mila euro di un’anziana donna deceduta lo scorso ottobre, di cui era curatore legale.

Il nipote ha chiesto la restituzione della somma. E Pozzi a febbraio, ha messo nero su bianco che avrebbe provveduto, ma non è successo. E questo gli è costato l’accusa di peculato.

La guardia di Finanza ha scandagliato i conti correnti del candidato dove, nel 2012, sarebbero transitati i soldi della signora utilizzati per affrontare alcune spese personali, azzerando la cifra in poco più di due mesi.

La notizia si è abbattuta come uno tsunami nella sede del Carroccio che prende posizione.

A mettere la faccia è Giovanni Alberti (ex assessore della giunta Turati al fianco di Pozzi) che parla a nome della segreteria e della sezione cittadina. A suo avviso, resta il sospetto «che la vicenda sia stata innescata a orologeria visto il periodo elettorale. Pozzi rimane il nostro candidato, ma è innegabile che si sia condizionato pesantemente l’esito di un voto che a Mariano non era mai stato così incerto. Eppure vogliamo pensare che la gente sappia concentrarsi sulle nostre idee e sul programma».

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