I nuovi arresti in Polizia
Nei guai per denaro e regali

Arrestati per corruzione un vice dirigente dell’ufficio immigrazione e lo stesso ispettore già fermato a Brindisi. Sullo sfondo anche lo spettro del crimine organizzato

La nuova tempesta sulla Questura di Como si è abbattuta dalla Procura di Busto Arsizio, che con la guardia di finanza e i carabinieri di Varese,ha arrestato 17 persone.

Negli uffici di viale Roosevelt, in un’atmosfera ormai quasi surreale, un’ordinanza di custodia è stata notificata al sostituto commissario Salvatore Calignano, 50 anni, vice dirigente dell’ufficio immigrazione con residenza in Svizzera.

È stato arrestato più o meno nello stesso momento in cui a Brindisi altri finanzieri notificavano in carcere una seconda ordinanza a Cosimo Bersano, 53 anni, il sovrintendente già fermato per ordine della Procura comasca nell’ambito del fascicolo sulla compravendita di informazioni riservate, che fu arrestato a inizio maggio mentre era in ferie in Puglia.

Le accuse del pm di Busto Pasquale Addesso parlano di una organizzazione responsabile di episodi di usura, corruzione, spaccio di stupefacenti e di estorsione ai danni di imprenditori, capeggiata da due imprenditori di Gorla Minore, i fratelli Emanuele e Gianfranco Sozzi, ex titolari della Gisowatt, sullo sfondo di una pericolosissima “relazione” con ambienti vicini alla ’ndrangheta.

Secondo le accuse Calignano che Bersano sarebbero ingranaggi di un meccanismo molto bene oliato che consentiva un flusso di informazioni costante dalle banche dati del ministero alle scrivanie dei due imprenditori di Gorla che gestivano i’organizzazione. Secondo la Procura di Busto, molti di quei dati - ottenuti in cambio di regali (in un caso addirittura di un aspirapolvere) e di denaro - confluivano direttamente sulle agende di quegli esponenti attivi del crimine di matrice calabrese che gestivano l’attività di usura e di estorsione.

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