«Il mio caffè a 70 centesimi»
E gli affari del bar raddoppiano

Mentre sulle pagine nazionali gira e rigira la notizia degli aumenti dell’Iva per alcune categorie di prodotti, a Carugo si va controcorrente.

Il prezzo del caffè? In stazione a Carugo diminuisce. Mentre sulle pagine nazionali gira e rigira la notizia degli aumenti dell’Iva per alcune categorie di prodotti, e mentre tutti portano il caffè a quota 1 euro, a Carugo si va controcorrente.

Al Caffè Battisti, esattamente di fronte ai binari del treno, il caffè lo si paga solo 70 centesimi.

Un prezzo mai visto in un locale pubblico (e non convenzionato): neanche prima dell’entrata in vigore della moneta europea nel 2002, quando il prezzo standard della tazzina calda si aggirava sulle vecchie 1500 lire (lcirca 0,80 cent).

A decidere la politica low cost sono stati i titolari del bar, Pasquale e Marco Carlucci, due fratelli carughesi che già avevano gestito lo stesso locale dal 2004 al 2008.

«Poi abbiamo venduto – spiega Pasquale – ma ben presto

Il Caffè Battisti vende al giorno circa 2,5 chili di chicchi con punte di 3. E i i fratelli Carlucci – che hanno assunto due ragazze a lavorare dietro il bancone – hanno quindi potuto fare un confronto con il loro primo periodo. E la differenza non è poca: «Quando nel quadriennio 2004-2008 vendevamo il caffè a 80 centesimi – spiega ancora Pasquale – consumavamo circa un chilo, un chilo e duecento al giorno. Insomma, abbiamo raddoppiato il nostro giro. E siamo molto soddisfatti».

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