La tragedia di Greta
«Ora stiamo vicini a Paolo»

Il parroco di Cadorago: «Il fratello si sente colpevole per l’accaduto». Non ancora fissati i funerali

«Una tragedia angosciante per la famiglia, adesso dobbiamo stare vicini a Paolo».

Don Angelo Gasparro, il prete della comunità di San Martino a Cadorago, si prepara ad abbracciare la famiglia Lazzari, colpita dalla terribile scomparsa di Greta, la giovane che tra due mesi avrebbe compiuto 19 anni.

«Appena ricevuta la triste notizia ho subito contattato al telefono Silvia, la mamma di Greta e Paolo – racconta il parroco – conosco i ragazzi perché frequentavano da giovani la comunità e l’oratorio, poi da più grandi si sono impegnati nello studio e nel lavoro. La madre è sconvolta, non solo per il tremendo incidente, perdere una figlia è già una ferita immensa, ma anche per quello che attende l’intera famiglia. Paolo infatti si sente colpevole dell’accaduto».

Sabato, intorno all’una e trenta, al volante della Opel Agila su cui viaggiava Greta c’era proprio suo fratello Paolo, 23 anni, impiegato presso una ditta di trasporti e logistica svizzera. I due, a serata conclusa con gli amici, stavano rincasando dalla birreria del padre Giuseppe a Bizzarone dove ogni tanto davano una mano coprendo qualche turno.

L’auto è andata a schiantarsi contro un albero all’altezza di Guanzate, in via Roma. L’incidente non ha lasciato scampo a Greta nonostante sia stata prontamente soccorsa e trasportata all’ospedale Sant’Anna. Il fratello invece è rimasto quasi illeso.

«Proprio per la responsabilità che sente sulle proprie spalle il fratello questa tragedia diventa ancora più terribile – spiega don Angelo Gasparro - Servirà un lungo e paziente cammino fatto di vicinanza e di affetto». Non ancora fissati i funerali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA