«Niente lavoro il 1 maggio»
Maroni contro i negozi aperti

L’assessore regionale, con le aperture festive non è aumentato il lavoro e non sono diminuiti i prezzi

Como

Saracinesche abbassate, almeno per il primo maggio. L’assessore regionale Daniela Maroni non ha dubbi.

«Le liberalizzazioni (e le conseguenti aperture domenicali, ndr) – dice l’esponente del Gruppo Maroni Presidente - non hanno portato né ad una diminuzione dei prezzi, né ad aumento di occupazione e consumi. Al contrario le condizioni di lavoro e della vita dei lavoratori sono peggiorate e oggi i negozi di vicinato sono sempre meno in grado di competere contro i colossi della grande distribuzione. Il Primo Maggio - aggiunge la Maroni - è il giorno in cui si celebra la festa dei lavoratori. È giusto che le attività rimangano chiuse, come accadeva prima dell’approvazione del decreto».

La posizione di Daniela Maroni nel giugno 2013 si era tradotta in una mozione, presentata su sua espressa iniziativa e approvata in Consiglio regionale, per chiedere la revisione della normativa.

Il primo maggio la festa del lavoro verrà celebrata con il corteo di Cisl, Cgil e Uil. Il ritrovo è fissato alle 9 in via Milano, e da qui il corteo proseguirà in: piazza Vittoria-viale Battisti-via Sauro-via Bertinelli-piazza Verdi-via Rodari-piazza Roma-via Bianchi Giovini-via Plinio-piazza Duomo. Al passaggio del corteo verranno fermati auto e bus. La sigla sindacale, la Filcams Cgil, ha annunciato uno sciopero di 8 ore in tutte le aziende del territorio che hanno deciso di lasciare le saracinesche aperte.

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