Paratie, sette anni senza lungolago
E la fine non sarà prima del 2017

La realizzazione dell’opera avrebbe dovuto durare 1085 giorni, arriverà oltre i 3300. Martedì il verdetto finale sul progetto, poi mancherà soltanto la ripresa del cantiere

Era l’8 gennaio di sette anni fa quando l’impresa veneziana Sacaim arrivò sul Lario e iniziò i lavori per la realizzazione di quella che avrebbe dovuto essere la grande opera da concludersi in 1085 giorni. Tre anni. Questo vuol dire che, nel 2011, tutto avrebbe dovuto essere completato.

Di anni da allora ne sono passati altri tre e, per poter ricamminare sul lungolago, ne dovranno passare nella migliore delle ipotesi altri due. In pratica i comaschi saranno rimasti senza lungolago per quasi dieci anni. Cioè più di 330 giorni.

Nel frattempo i l progetto è stato cambiato diverse volte e sono state accantonate le paratie semi automatiche (quelle automatiche erano già state eliminate prima del progetto definitivo), poi i panconi manuali e, adesso, ci saranno dei diversi sistemi a scomparsa. E a cambiare sono stati anche i costi, arrivati ormai al triplo della cifra di aggiudicazione. Da 11.9 milioni la cifra è arrivata a toccare i 32.9. In pratica 21 milioni in più, corrispondenti al doppio dell’appalto iniziale. Di questi la Regione solo negli ultimi anni ne ha garantiti più di 13. E la somma non può ancora dirsi conclusa. All’appello mancano ancora le contestazioni mosse dall’impresa che la scorsa estate aveva inviato all’amministrazione comunale una serie di riserve per un importo complessivo di 11 milioni di euro. Cifra, questa, che finirà sul tavolo del contraddittorio, ma che rischia in ogni caso di far schizzare i conti ulteriormente verso l’alto. La precedente tranche di contestazioni inviata a Palazzo Cernezzi negli anni scorsi era pari a circa 7 milioni di euro si era chiusa con un accordo bonario di poco meno di 3 milioni. La soluzione, insomma, non è scontata e ci sarà da discutere ulteriormente.

In ogni caso, almeno sul fronte del progetto, la strada sembra aver iniziato la discesa. La Regione ha dato il via libera alle tavole e ha mosso soltanto alcune prescrizioni di natura burocratico-finanziaria, ma non di natura tecnica. Questo vuol dire che dalla conferenza dei servizi in programma martedì mattina a Palazzo Cernezzi, potrebbe uscire l’ultima autorizzazione necessaria prima del confronto con l’impresa e della ripartenza dei lavori. Il sindaco Mario Lucini, che forse per scaramanzia, non rilascia dichiarazioni, spera di poter riattivare il cantiere sul lungolago entro la fine di gennaio, data non scontata visto che ci sono ancora alcune questioni da risolvere.

Resta anche da capire se Sacaim chiederà, come probabile, al Comune i danni per il fermo cantiere, che si protrae ormai dal 2012. Da quanto era emerso nei mesi scorsi, nelle contestazioni mosse dall’azienda (ma mai rese pubbliche da Palazzo Cernezzi), non erano conteggiate le penali per lo stop forzato del cantiere.

E proprio sul cantiere e, soprattutto, sui costi, è ancora aperta un’inchiesta della Corte dei Conti che sta analizzando carte e progetti per capire se le spese triplicate siano o meno regolari.

Il piano dei lavori stabilito da Palazzo Cernezzi prevede la partenza (resta da capire la data esatta e se ci saranno ulteriori slittamenti) dalla zona di Sant’Agostino. Contestualmente nella zona est, verranno effettuati alcuni interventi all’altezza di piazza Cavour e si procederà con la sistemazione della famosa scala che sta scivolando nel lago.

Per finire tutto, stando alle previsioni dei tecnici, serviranno «due anni e qualche mese» dal momento della ripartenza. Il cantiere, nella migliore delle ipotesi, si chiuderà a metà del 2017, in concomitanza con le elezioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. E quasi dieci anni dopo l’avvio dei lavori nel 2008.n G. Ron.

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