Riaprono gli hotel, tornano i turisti
«Ma Cernobbio resta sporca»

Da Villa d’Este ai ristoranti della Riva: riparte la stagione di una delle località cult

E c’è chi si lamenta per le cattive condizioni dell’arredo: «Brutto biglietto da visita»

Il 6 marzo con il tradizionale ritrovo del personale in divisa di lavoro, ciascuno secondo le mansioni nell’angolo nobile del parco secolare, riapre Villa d’Este, riprendono l’attività alberghi e ristoranti dopo la pausa invernale, i locali pubblici della Riva e del centro storico propongono nuove linee promozionali.

Ma l’immagine della Cernobbio turistica, quella che tutti i giorni fa il giro del mondo attraverso filmati e siti internet, è offuscata da una condizione di vergognoso degrado della quale si fanno portavoce i cittadini.

Nel quadrilatero del turismo attiguo al grand hotel di lusso dove c’è l’antica chiesa di San Vincenzo con l’esclusiva facciata in cotto lombardo, è causata dalla proliferazione di escrementi di cani e in misura minore, ma pur sempre significativa, dagli effetti di incursioni notturne di diverse colonie di gatti.

A lanciare un accorato appello, a nome di tanti altri residenti che preferiscono non rivelare nome e cognome, è un cernobbiese doc, il ragionier Alberto Taroni, figlio di Dino Taroni che per tanto tempo aveva rivestito la carica di assessore ai lavori pubblici e poi di sindaco.

«Siamo al limite della sopportazione - denuncia Taroni - e c’è da mettersi le mani nei capelli, nella gran parte dei casi sotto le scarpe». Chiamata in causa è l’amministrazione comunale.

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