Tfr in busta paga
Da domani si può chiedere

Da domani i lavoratori dipendenti potranno chiedere di avere il Tfr maturando in busta paga con quote mensili.

Da domani i lavoratori dipendenti potranno chiedere di avere il Tfr maturando in busta paga con quote mensili. Lo prevede il dpcm che attua le norme della legge di stabilità pubblicato il 19 marzo in Gazzetta Ufficiale. La quota si chiamerà Qu.I.R., quota integrativa della retribuzione. Se si fa la scelta per il Tfr in busta la decisione sarà irrevocabile fino a fine giugno 2018. Unico requisito per la richiesta e’ un’anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore privato.

Le imprese con meno di 50 dipendenti che dovessero registrare problemi nei flussi finanziari necessari a far fronte al maggiore esborso mensile legato alle richieste di erogazione dell’importo altrimenti destinato al trattamento di fine rapporto, potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato. L’anticipo sarà assoggettato a tassazione ordinaria (e non, quindi, a quella separata, più favorevole, prevista sulle liquidazioni di fine carriera) ed è probabile che le adesioni saranno limitate. In particolare l’anticipo - secondo calcoli della Fondazione studi dei consulenti del lavoro - dovrebbe essere neutro per i lavoratori con un reddito fino a 15.000 euro mentre dovrebbero subire un aggravio fiscale quelli al di sopra di questa soglia, con un aumento annuale di tasse che, per chi ha 90.000 euro di reddito, arriva a circa 600 euro l’anno (oltre 1.800 euro in meno circa per il periodo aprile 2015-giugno 2018)

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