Cultura e Spettacoli
Giovedì 26 Maggio 2011
Ombre su Freud
"Vicino ai nazisti"
E' la tesi del libro di Michel Onfray: il dissacrante filosofo francese, autore di best seller internazionali, demolisce il padre della psicoanalisi. Il suo saggio esce ora anche in Italia. La Provincia lo ha intervistato a Parigi. Onfray ha spiegato anche come è nata la collaborazione con Como, dove ha fondato - con Bruno Dal Bon - l'Università popolare della musica.
Filosofo o meglio anti-filosofo e bon viveur, campione di edonismo, libertinismo e ateismo, Michel Onfray, vera meteora del panorama filosofico francese, non è solo un pensatore indipendente: autore di una trentina di libri di successo, opinionista feroce onnipresente sugli schermi, Onfray è un pensatore scomodo. Nel 2002, dopo vent'anni di insegnamento, Onfray lascia il liceo per fondare, nella sua Normandia, l'Université populaire de Caen: un'esperienza del tutto particolare, una contro-istituzione virtuale in nome della libertà intellettuale a tutto tondo - quella di apprendere come quella di insegnare - che trova oggi un significativo proseguimento a Como, con l'Università Popolare della musica. A "La Provincia" Onfray racconta il suo ultimo scandalo: la vera e propria demolizione, nelle seicento pagine di "Crepuscolo di un idolo" (Ponte delle Grazie, 2011), del "mito freudiano".
Professor Onfray, perché ha deciso di scrivere un saggio su Freud?
Dal 2002 insegno una "contro-storia" della filosofia. Ho cominciato dai cosiddetti presocratici, pensatori di venticinque secoli fa, per poi presentare, in ordine cronologico, pensatori per lo più dimenticati, poco conosciuti, come gli gnostici licenziosi, i Fratelli e le Sorelle del Libero Spirito, i libertini barocchi, oppure pensatori conosciuti, ma sotto un punto di vista inedito: l'ascesi austera di Epicuro, Montaigne che non ha scritto, ma dettato i suoi "Saggi"… Quando è arrivato il turno del XIX secolo, non potevo lasciare da parte Freud. Ma sono stato io stesso stupefatto da quel che ho scoperto: se non ci si accontenta della leggenda, e si va direttamente a leggere i testi, si trovano cose terrificanti. Ho deciso di farne un libro…
Che legame fra la sua critica a Freud e la sua professione di ateismo?
Il mio approccio vuole essere critico, sovversivo, libertario: non sono il prodotto di un'istituzione e non devo rendere conto a nessuno. Sono un filosofo libero, posso dunque dire, come gli anarchici: «né Dio né padrone». Ora Freud agisce proprio come un dio e come un padrone, il freudismo si prende per una religione e gli adepti della psicanalisi si sono comportati nei miei confronti come l'Inquisizione che condanna gli eretici al rogo. Vero é che oggi i roghi sono mediatici…
Lei accusa Freud di fascismo e di nazismo. Come spiega allora tanta sua popolarità in ambienti di sinistra?
Freud sostenne Mussolini, per cui scrisse una dedica piena di elogi, sostenne il regime del cancelliere fascista Dollfuss, e in piena epoca hitleriana lavorò con Félix Boehm, all'Instituto Göring, perché la psicanalisi potesse continuare ad esistere sotto il regime nazional-socialista, poi brigò perché Wilhelm Reich, comunista, fosse escluso dalle istituzioni psicanalitiche. Nella teoria - si veda "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" - Freud è contro la democrazia e propende per un regime forte dove il capo di stato reprima gli istinti delle masse popolari governandole con pugno di ferro… Il malinteso viene dal fatto che oggi si confonde il freudo-maxismo del '68, invero poco freudiano e poco maxista, con Freud e la psicanalisi, mentre Reich, Marcuse e Fromm, riferimenti dei sessantottini, sono agli antipodi di Freud. Viviamo nella leggenda di un Freud uomo illuminato, ebreo liberale e progressista, che nulla ha a vedere con il Freud oscurantista, camerata di occultisti e fascisti, e propenso all'antisemitismo benché ebreo - pubblicare Mosé e il monoteismo, in cui si afferma che Mosé non era ebreo ma egiziano, in pieno dominio hitleriano in Europa, è per lo meno problematico…
Ritiene che il pensiero freudiano abbia contaminato la società occidentale, giustificando o incoraggiando tendenze "patologiche"?
Ha in effetti penetrato la nostra cultura nichilista, cancellando la distinzione fra "normale" e "patologico": la psicanalisi afferma che non esiste differenza di natura fra l'individuo psicotico e non, ma solo una differenza di grado nella patologia che ci tocca tutti… Ora lo psicopatico violentatore è ai miei occhi di ben altra natura psichica di chi non lo é… Hitler non è fatto della stessa materia psichica dei milioni di vittime sterminate nel suo delirio…
Politica, sesso e potere. In Italia Berlusconi, in Francia Dominique Strauss Kahn, ormai vero feuilleton planetario…
É la prova che la delinquenza sessuale non ha niente a vedere con la classe sociale ma che più si è potenti più lontano bisogna spingersi per ritrovarsi un giorno dietro le sbarre una volta per tutte. Ma trovo agghiacciante vedere come la sinistra francese, Bernard Henry Lévy in testa, lo difenda con argomenti vergognosi per chiunque abbia un briciolo di buon senso…
Per finire, come è nata la sua collaborazione con Como?
L'Università popolare della musica di Como è prima di tutto la storia di un'amicizia con il maestro Bruno del Bon, che ho incontrato ripetutamente prima di implicarmi nel suo progetto: la sua Università è gratuita, popolare, democratica, generosa. Le Università popolari di Caen e di Como hanno una cosa in comune: sono nate e restano a margine del sistema educativo: non siamo contro le istituzioni, ma da ogni istituzione siamo liberi e non dobbiamo rendere conto a nessuno.
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