
Cultura e Spettacoli
Domenica 29 Luglio 2012
In tifo in cascina a Cantù
A Santa Naga un medico eroe
Nell'Ottocento anche il Canturino fu colpito dal contagio del tifo, a Santa Naga morì il 25% della popolazione
CANTU' - Le epidemie di colera che tra il 1836 e il 1867 investirono in almeno quattro occasioni la Brianza furono cagione di grandi paure e apprensioni. L'origine ignota del morbo e l'assenza di rimedi efficaci produssero l'effetto di terrorizzare la popolazione al solo sentirne pronunciare il nome.
Secondo le statistiche, a causare il maggior numero di vittime furono però altre malattie, più subdole ma meno conclamate, come il tifo e la difterite. Proprio una grave infezione di tifo con "eruzioni petecchiali" colpì, fra il 30 novembre 1871 e l'aprile del 1872, l'area di Fecchio a Cantù, e in particolare la cascina Santa Naga dove fra i 70 residenti si registrarono ben 47 casi .
Lo stesso medico condotto di Cantù, Carlo Beneggi, e il coadiutore di Vighizzolo, ai quali si deve il merito di aver prestato quotidianamente le cure a quegli infelici, furono colpiti dalla malattia. Ed è proprio attraverso il resoconto del medico che conosciamo non solo l'origine e il progredire del contagio tra i contadini, ma anche la cupa miseria che li costringeva a condizioni di vita inimmaginabili. Leggi su La Provincia in edicola il 29 luglio un ampio articolo sul tema e leggi qui un approfondimento realizzato dalla dottoressa Paola Zocchi, ricercatrice all'Università di Milano Bicocca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA