E sul personale per il turismo cresce a Cernobbio l’offerta formativa di Iath

Nuova sede e l’obiettivo di raddoppiare gli iscritti. «Dal mondo delle aziende una costante richiesta»

Como fa scuola nella formazione di nuove figure, soprattutto di giovani da inserire nel settore turistico penalizzato dalla carenza di personale in una stagione di presenze record sul Lario. Nel territorio, un riferimento per la formazione d’eccellenza è l’Istituto tecnico superiore del turismo e dell’ospitalità che nei giorni scorsi ha ottenuto dal Comune di Cernobbio (socio dell’Istituto all’11,54%) la concessione a titolo gratuito dell’immobile ex scuole medie con l’impegno a cercare i finanziamenti per ristrutturarlo. Una volta risistemato, potrà accogliere nuovi corsi ed allievi e laboratori tecnologici.

Il settore dell’accoglienza ha un’offerta di lavoro pari almeno al doppio della domanda. Una scuola attrattiva è la risposta necessaria e urgente per inserire risorse umane già pronte nelle nostre strutture ricettive. L’obiettivo, indicato da Pnrr per tutte gli Its Academy è quello di raddoppiare il numero degli studenti, lo Iath punta ad accoglierne almeno 320 rispetto agli attuali 200, e di fare un salto di qualità dal punto di vista della tecnologia. Il compito è quello di erogare una formazione sempre in linea con le esigenze di un mercato ogni giorno più competitivo a livello globale. Un ruolo di supporto allo sviluppo turistico del territorio: diversi i progetti realizzati dal marketing digitale, affidati ai ragazzi da hotel, eventi di grande richiamo come Orticolario e dallo stesso Comune di Cernobbio.

Il successo di Iath è decretato da allievi che dopo il diploma e varie esperienze lavorative sono diventati nel tempo manager di primo piano in prestigiose catene, dagli accreditamenti ufficiali delle istituzioni italiane, dagli accordi con importanti università svizzere ed olandesi per la realizzazione di programmi congiunti.

I corsi biennali, tenuti anche in inglese, sono aperti a tutti. Per iscriversi, basta avere il diploma di una scuola superiore. E tra gli iscritti figurano parecchi ragazzi che hanno frequentato i corsi di ristorazione e sala bar di Cometa.

«Ci arrivano continuamente richieste dal mondo comasco dell’hospitality che non riusciamo a soddisfare - dice Giovanni Figini, preside dell’Istituto - nelle ultime stagioni la domanda è esplosa per l’apertura di nuove strutture, ma soprattutto perché sempre meno giovani vogliono fare questo lavoro. Fino a tre-quattro anni fa c’era una nutrita lista d’attesa per accedere ai nostri corsi, avevano due classi, adesso solo una di 25 posti. I genitori non vedono un futuro per i loro figli nella ristorazione, pensano che fare il cameriere sia solo portare piatti, invece sono richieste altre competenze che vanno al di là del semplice servire. E poi ci sono nuove attività che spaziano dal sommelier 2.0 al food innovator, dal pastry chef al digital waiter».

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