La Cgil si mobilita per i lavoratori del turismo. «Migliorare orario, salario e condizioni di lavoro»

Sul lago la campagna della Cgil “Mettiamo il turismo sottosopra” e a Tremezzina il confronto con le istituzioni

Qualità è la parola d’ordine che dovrà guidare le iniziative in ambito lavorativo nel settore che oggi è il traino del territorio: il turismo. Il che significa una migliore qualità del lavoro, ma anche una qualità della vita maggiormente performante. Soluzioni queste che aiuteranno a sottoscrivere un punto patto tra imprese e lavoratori, evitando così - esempio calzante degli ultimi anni (pandemia inclusa) - l’esodo continuo verso la Svizzera.

Tutti temi affrontati ieri pomeriggio al parco Olivelli di Tremezzo durante l’evento conclusivo della tre giorni sul territorio promossa (in camper) dalla Filcams Cgil. Un viaggio iniziato da Cernobbio e che si è concluso in una delle “patrie nobili” del turismo lariano, Tremezzina, con lo slogan della campagna nazionale targata Cgil - “Mettiamo il turismo sottosopra” - sullo sfondo. «Ai lavoratori abbiamo voluto fornire un messaggio rassicurante rispetto a molti temi, sfatando nel contempo il luogo comune che i lavoratori non si trovano, pur senza generalizzare, perché non si ha voglia di lavorare - la chiosa di Fabrizio Cavalli, segretario della Filcams Cgil Como -. Il timore concreto è che a fronte di una mancanza, più volte rimarcata, di lavoratori, per cui la Svizzera rappresenta un richiamo importante, questo sistema vada in forte affanno. L’obiettivo per evitare tutto ciò è migliorare le condizioni di lavoro e far sì che anche il territorio possa avere un riscontro da questo momento magico del turismo. Dico questo perché in larga parte la gente che qui lavora è la stessa che in questi territori vive. Da un lato serve migliorare orari, salari e in generale le condizioni generali di lavoro, e non è un obiettivo facile da raggiungere, e dall’altro riflettere su cosa il territorio raccoglie dalla ricchezza generata dal turismo».

Riflessioni queste affidate alla Tavola rotonda che ha visto - accanto a Fabrizio Cavalli - il sindaco di Tremezzina (e presidente di Anci Lombardia) Mauro Guerra, con Giuseppe Rasella, albergatore e membro di Giunta della Camera di Commercio, e Andrea Camesasca, presidente dell’Ente bilaterale del Turismo di Como.

«Siamo dentro un momento di grande successo del turismo, a cominciare da Tremezzina - le parole di Guerra -. Questo grande successo si misura però da un lato con la difficoltà legate ai servizi ed alla mobilità e dall’altro dalla necessità di organizzare una convivenza con chi qui come in altre località turistiche vive. Penso al fenomeno degli affitti brevi, che in dote ha portato una grande difficoltà a trovare casa per chi vuole vivere o venire a vivere. Nel contempo c’è bisogno che per i lavoratori del turismo si superi la stagionalità e così che ci siano contratti adeguati. Un buon lavoro è un lavoro fidelizzato». Di assoluto interesse anche la riflessione di Rasella: «Sicuramente l’obiettivo è far crescere ulteriormente il turismo sul territorio. Qualità significa anche qualità del lavoro. Penso sia in essere un nuovo meccanismo in base al quale non è più solo l’azienda a scegliere il lavoratore, ma è anche il lavoratore a scegliere l’azienda. Un’azienda che migliora la qualità della vita dei dipendenti sicuramente garantisce una fidelizzazione del rapporto, mettendo così un argine al richiamo della vicina Svizzera».

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