«I soldi del clan Santapaola
passano dal valico di Como»

Lo rivela uno spallone di valuta, che conferma i timori dell'antimafia: «In Svizzera la criminalità organizzata ha allestito una sofisticata macchina di ripulitura di denaro»

La rivelazione è di un corriere di valuta dal forte accento ticinese, intervistato anonimamente durante la trasmissione di RaiTre Report: non più tardi di sei mesi fa lo spallone di valuta portò per conto di un boss legato al clan Santapaola soldi a Lugano. Un’attività che dura da anni, da quando l’uomo, a bordo di un camper e fingendosi turista, aveva trasportato 5 miliardi delle vecchie lire dalla Sicilia alla Svizzera. Più recentemente il corriere di valuta è tornato in Sicilia «a un matrimonio di uno del clan Santapaola» dove si incontrato con i suoi "datori di lavoro" di Cosa Nostra: «Gente in alto». Una rivelazione che conferma, indirettamente, una prassi malavitosa preoccupante, già sottolineata mesi fa dalla commissione parlamentare antimafia, che in una sua relazione scrisse che «in Svizzera» la criminalità organizzata «ha allestito dalla fine degli anni ’90, una sofisticata macchina di ripulitura di somme di denaro provenienti dalle attività criminali».

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