Spiaggetta sparita
Spunta la sanatoria

 Il processo per il "lido" del Garòvo scomparso non è di fatto ancora iniziato e già uno dei reati contestati sembra prossimo a fare la stessa fine della spiaggetta. Il Comune di Cernobbio, infatti, ha ricevuto nei mesi scorsi un’istanza che, qualora venisse accolta, cancellerebbe il reato edilizio contestato ai nove imputati - tra i quali proprio il sindaco di Cernobbio, Simona Saladini - lasciando in vita solo l’ipotesi relativa ai reati ambientali

CERNOBBIO Il processo per il "lido" del Garòvo scomparso non è di fatto ancora iniziato e già uno dei reati contestati sembra prossimo a fare la stessa fine della spiaggetta. Il Comune di Cernobbio, infatti, ha ricevuto nei mesi scorsi un’istanza di sanatoria edilizia per il dragaggio della spiaggia che, qualora venisse accolta, cancellerebbe il reato edilizio contestato ai nove imputati - tra i quali proprio il sindaco di Cernobbio, Simona Saladini - lasciando in vita solo l’ipotesi relativa ai reati ambientali. La novità è emersa a margine della prima udienza - in realtà molto tecnica - a carico dei nove imputati. I legali del Villa d’Este, il cui amministratore delegato Jean Marc Droulers compare tra le persone sotto accusa per i lavori che hanno fatto scomparire la spiaggetta, hanno presentato istanza di sanatoria forti anche del duplice pronunciamento a loro favorevole sia dell’amministrazione provinciale che della Soprintendenza, che avrebbero emesso parere di compatibilità per il dragaggio della spiaggetta del Garòvo. Carte che sembrano suggerire l’esito conclusivo dell’istanza, sulla quale deve pronunciarsi il Comune di Cernobbio. Il cui sindaco, però, è pure imputato nel medesimo procedimento.

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