La crisi fa ancora paura
Crollo delle domande di pensione

L'incertezza del futuro e la precarietà economica ha fatto crollare le richieste di domande per andare in pensione d'anzianità: il calo nei primi dieci mesi del 2009 ha già raggiunto il 34%. Si preferisce restare al lavoro piuttosto che uscire e accedere alla pensione tra l'altro decuratata di un 2%.

Un crollo. In fila davanti agli sportelli dell’Inps di Como, quest’anno sono arrivati almeno mille lavoratori in meno, dipendenti con meno di 65 anni - 60 per le donne - e che avrebbero potuto chiedere l’assegno di pensione di anzianità. E invece no: hanno preferito restare dietro una scrivania o continuare a lavorare in azienda perché alla fine, in tempo di crisi, anche 150-200 euro in meno nell’assegno di fine mese può pesare eccome sul bilancio di tutti i giorni. Specie se si ha famiglia. E così, fra gennaio e ottobre, alla fine hanno fatto la coda agli sportelli Inps «solo» 1.654 persone, ex dipendenti, rispetto ai 2.519 dell’anno scorso. Un crollo a Como delle richieste che ha toccato un -34,3%, uno dei valori più alti fra tutte le province lombarde, battuta solo da picchi come Varese (-51%), da Lodi (-56,6%) da Bergamo (-36%) e Cremona (-37%). Il tutto conferma il pesante calo di Como se messo anche a confronto con una media regionale che si ferma poco sotto, a -36% oltre 16mila domande in meno segno tangibile di quanto l’incertezza sul futuro e la precarietà economica abbia decisamente pesato sulla decisione di presentare domanda nonostante i requisiti già maturati per la pensione. A giocare a favore del mantenimento del posto di lavoro piuttosto che di una «comoda» pensione anticipata anche la prospettiva di un taglio dell’assegno di anzianità, e che in base alle nuove regole subiremme una decurtazione secca dell’importo del 2% vale a dire in media fra i 150 e 200 euro, tenendo conto che i Lombardia l’importo nmedio di una pensione varia intorno ai 1.100 ma che considerando le sole pensioni di anzianità queste arrivano fino a circa 1.500 euro al mese: insomma crisi, disoccupazione, lenta ripresa almeno a livello locale hanno convinto molti a restare al proprio posto di lavoro. Meno d’impatto, invece, i dati relativi all epensioni di vecchiaia: anche su questo fronte si registra un calo ma molto più contenuto. A fine ottobre il calo è stato dei poco inferiore al 4%, vale a dire 2.124 domande del 2009 contro le 2.207 dell’anno scorso.

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