Addio a Orlando Peverelli
Il sindaco che cambiò Grandate

Primo cittadino dal 1964 al 1993, sarà ricordato per le capacità, la passione sportiva e le sue idee, sempre in anticipo rispetto ai tempi. La sua lunghissima carriera politica si concluse in maniera traumatica con le dimissioni seguite all’inchiesta sullo scandalo dei supermercati

GRANDATE È morto Orlando Peverelli, il sindaco più longevo della storia di Grandate. Si è spento la notte di Natale, aveva 88 anni. Da alcuni giorni era ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Como, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute. Lascia la moglie, due figli e quattro nipoti. Primo cittadino dal 1964 al 1993, la sua lunghissima carriera politica si concluse in maniera traumatica con le dimissioni seguite all’inchiesta sullo scandalo dei supermercati, in cui venne accusato di aver intascato una tangente dal gruppo dei Supermercati Brianzoli. A lungo figura di riferimento per il paese, Orlando Peverelli sarà ricordato per le capacità, la passione sportiva e le sue idee, sempre in anticipo rispetto ai tempi.
Sandro Gini, assessore a Grandate dal ’85 al ’94, ne traccia un breve ricordo: «Possedeva una grande umanità, con la quale si prestava ad aiutare le persone. Era sempre intento a organizzare qualcosa, anche la delegazione per la marcia della pace. Secondo lui il Comune doveva rimanere sempre aperto, e anche noi della giunta dovevamo incontrarci in municipio persino la domenica dopo la messa, per assicurarci che andasse tutto bene. Mosso dalla passione sportiva, aveva portato dei grandi campioni in paese come Bartali e Moser, cose eccezionali. Prima ancora che esistessero i gemellaggi, organizzava festival che richiamavano molto pubblico, in cui invitava a esibirsi gruppi folcloristici stranieri. Gli piaceva giocare a carte sia in cooperativa sia in altri bar». «Una delle sue più grosse intuizioni fu la tangenzialina che eliminò tutto il traffico dal centro del paese – ricorda Luciano Bianchi, consigliere di maggioranza nell’ultimo mandato Peverelli e attuale componente dall’amministrazione Luraschi – Era la fine degli anni ‘60 e attorno a Grandate c’era il cimitero e poco altro. Era un precursore, volle il supermercato, uno dei primi della zona, allora visto come un elemento di disturbo. Poi, verso la fine degli anni ’80, si adoperò per la costruzione del centro sportivo e per il complesso Como 90, coinvolgendo la Toro assicurazioni. Oltre a sapere amministrare, aveva un grande carisma. Era un personaggio molto in vista – continua Bianchi – aveva portato Grandate alla ribalta delle cronache nazionali come il paese più ricco d’Italia, per la grande liquidità delle casse comunali».

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