Como celebra la Pasqua
con il vescovo in Cattedrale

Alle 10,30 il presule presiederà il solenne pontificale con la benedizione papale, facendo memoria di un miracoloso evento; una storia attraversata da un'alleanza fra Dio e l'umanità

COMO La novità della Pasqua s'è resa suggestivamente evidente nella celebrazione solenne che ha convogliato in cattedrale una gran folla di fedeli, sabato sera, per la veglia con il vescovo Diego Coletti. Si è infatti aperto un sipario su diverse storie nelle quali il «passaggio dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita» tante volte evocato nella liturgia come fulcro del mistero stesso della Resurrezione di Cristo, si è rivelato fino in fondo reale, fino in fondo legato alla quotidianità, alla normalità di vicende impastate di problemi, domande, incontri, delusioni, attese, amore. Otto "protagonisti", ricevendo il battesimo e la cresima, hanno reso straordinariamente immediato l'impatto con una "salvezza" che morde la quotidianità ed esprime sete di cambiamento, di perdono, di felicità. I loro nomi sono risuonati come un richiamo per tutti a riconoscere che alla novità della Pasqua è possibile rispondere, pronunciare un consenso, un alleluia che sgorga dalla consapevolezza che il Signore Gesù si rivela nelle circostanze della vita, nei luoghi di lavoro, negli incontri. Linda, giovane albanese della parrocchia di San Rocco, Valentina originaria del Burkina Faso ora residente a Cadorago, Maria Aurora giapponese inserita nella parrocchia di Rovellasca, Giovanni approdato da diversi anni dal Marocco sulla riva lariana a Musso, Anna e Francesco coppia di albanesi che vive ad Argegno, Beniamina della parrocchia di Capiago, originaria della Svizzera tedesca e sposata con un italiano,  ed Elisabetta di Tremezzo. Proprio i loro nomi, le variegate e differenti storie che sono rimaste  sottintese nel fluire di canti, invocazioni, formule e gesti di una liturgia particolarmente ricca di simboli, hanno alimentato di vera commozione la memoria della Resurrezione del Figlio di Dio che  promette di sollevare per sempre ogni pietra tombale dalla vita umana.
Il rito, secondo la tradizione, è iniziato sul sagrato della cattedrale attorno ad un fuoco, simbolo di un profondo desiderio di purificazione e di luce: la fiamma del cero pasquale, segno della Resurrezione di Cristo, ha acceso anche tante candele con le quali i fedeli hanno varcato la soglia del duomo introducendo i primi tremanti bagliori nell'interno completamente buio. In pochi minuti una folla ha gremito la cattedrale per il rito della notte santa che attraverso il ricordo di una lunga sequela di avvenimenti descritti nelle pagine dei testi sacri, dalla Genesi all'Esodo, dal profeta Isaia ed Ezechiele fino al Nuovo Testamento, ha condotto all'annuncio gioioso del sepolcro vuoto, della Pasqua cristiana proclamata anche nella preghiera e nel canto corale. E lo stesso annuncio riecheggerà questa mattina alle 10,30 in cattedrale: il vescovo Diego Coletti presiederà il solenne pontificale della Pasqua con la benedizione papale facendo memoria dello stesso miracoloso evento. Di una storia attraversata da un'alleanza fra Dio e l'umanità che nell'estremo sacrificio del Figlio di Dio e nella sua Resurrezione rivela un amore e una misericordia senza limiti, una salvezza che non conosce confini.

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