Saggio al Sociale, tutte le foto
Alla fine balla anche il pubblico

Solo grandi successi, ballati dai cento ballerini delle scuole di ballo dello Sporting in viale Innocenzo. Sul palco bambine dai 4 anni in su, ventenni, trentenni e quarantenni, ognuna impegnata nella coreografia studiata durante l'anno. Il tutto a scopo rigorosamente benefico

COMO - Trascinante. Travolgente. Adrenalinico. E pure a scopo benefico. Fin dall'ingresso al Sociale, il saggio di fine anno della palestra Sporting Como è stata una sferzata d'energia. I quattrocento spettatori, tutti biglietto in mano, erano così ansiosi di vedere le cento ballerine impegnate nelle coreografie ideate e dirette da Serena Cilento che si sono presentati a teatro mezz'ora prima e sono entrati tutti di colpo con una gran fretta.
La scaletta, poi, non concedeva deroghe all'attenzione. Ritmi incalzanti e uno spettacolo dietro l'altro.
«Le più grandi soubrette della tv - elencava già in abito da ballo Serena -. Carrà, Cuccarini, Parisi. Le sigle più belle degli ultimi 30 anni». Dal «Tuca Tuca» a «Cicale», dalla «Notte vola» a «Tanti auguri». Solo grandi successi, per non sbagliare, ballati dai cento ballerini delle scuole di ballo dello Sporting in viale Innocenzo. Sul palco bambine dai 4 anni in su, ventenni, trentenni e quarantenni, ognuna impegnata nella coreografia studiata durante l'anno, ognuna alle prese con la propria specialità. Tra gli applausi del pubblico si sono esibite le ballerine di danza classica, moderna, hip hop, modern jazz e aereo dance, mentre gli iscritti alle altre attività della palestra, come il corso di ginnastica posturale, sedevano tra il pubblico. Tre tempi incalzanti organizzati dalla Cilento con le ballerine che collaborano con lei, Carola Taroni e Claudia Fasola, più l'aiuto di Maria Teresa Sassone (ginnastica posturale). Il terzo tempo è stato un tributo a Michael Jackson durante il quale in platea il pubblico partecipava imitando le mosse e i passi. Un crescendo di entusiasmo e passione con un finale a sorpresa. Nella parata finale, i cento ballerini, al ritmo di «Gotta feeling» dei Black eyed peas sono sbucati dal foyer e sono entrati in platea trascinando il pubblico nel ballo finale. Non è stata solo una - applauditissima serata di fine anno - è stata anche una serata che è servita per fare del bene. Il ricavato della vendita dei biglietti è infatti andato in beneficenza alla Caritas diocesana, come sostegno e contributo alle popolazioni vittime del terremoto ad Haiti.
Anna Savini

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Eco di Bergamo Una città che balla