Botte e minacce
alla compagna: in cella

Carlazzo: la donna, solo dopo mesi di maltrattamenti, nel cuore della notte e al termine dell'ennesima litigata, ha avuto la forza di rivolgersi ai carabinieri al termine dell'ennesima litigata.

CARLAZZO Una storia di ordinaria tristezza: un compagno violento e una donna che, solo dopo mesi di botte e minacce, nel cuore della notte e al termine dell'ennesima litigata, ha avuto la forza di rivolgersi ai carabinieri dopo l'ennesima litigata.
I militari della caserma di Porlezza, giunti nella casa di Carlazzo, hanno arrestato Stan Aurel, 43 anni, cittadino rumeno, con le accuse di lesioni gravi, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri sono intervenuti sabato notte quando da loro si è rivolta la donna, sotto choc e che presentava sul volto i segni dell'aggressione. L'uomo, anche in presenza dei militari, ha continuato a minacciare la compagna e ad aggredire fino a quando è stato arrestato e trasferito prima in caserma e, poi, ieri mattina, al carcere Bassone. La sua compagna è invece stata trasportata in ospedale dove i medici le hanno diagnosticato ferite giudicate guaribili con una prognosi di 30 giorni. Le lastre hanno evidenziato anche una frattura del setto nasale che risaliva a mesi scorsi ma che non era stata curata. Da qui è emerso un terribile racconto della donna ai carabinieri fatto di continue botte e minacce, iniziante nel febbraio del 2009 (data di avvio della loro convivenza a Carlazzo) che la vittima non ha però mai avuto il coraggio di denunciare.
«Se fossi andata dai carabinieri mi avrebbe uccisa, chiusa in un sacco della spazzatura e buttata nel lago» questo quanto la donna ha riferito ai militari che hanno raccolto la sua denuncia. Ai reati di lesioni gravi, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale, i carabinieri, coordinati dal pm Simona De Salvo, hanno deferito Stan Aurel anche per estorsione. La sua compagna, che lavora come badante dal lunedì al venerdì, ha raccontato come quando tornava a casa nel fine settimana era costretta a dare al suo convivente (che non aveva un lavoro fisso) buona parte dei suoi guadagni.
Stan Aurel, che l'anno scorso si era visto sospendere la patente per guida in stato d'ebbrezza per 210 giorni, nei prossimi giorni verrà sentito in carcere dal gip per l'interrogatorio di convalida.

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