Barba gratis per tutti
Va in pensione il parrucchiere

Guido Pertusini, bottega in via Giulini a Como, venerdì 31 dicembre taglierà barbe gratis a tutti i suoi clienti  prima di ritirarsi, dopo cinquant'anni di lavoro

COMO «Ho cominciato da ragazzino in viale Varese, da un barbiere che di nome faceva Ligabue e che arrivava da Reggio Emilia. Era matto come l'altro Ligabue, quello più celebre, il pittore. Dopo quattro mesi sparì dalla circolazione. E io iniziai ad andare con le mie gambe». Era il 1961 e cinquant'anni dopo quel ragazzino allora quattordicenne, chiude bottega e se ne va. Guido Pertusini, presidente degli Acconciatori d'Italia, bottega in via Giulini all'angolo con via Sirtori, ha deciso che è il momento di godersi un po' di pensione e, senza rimpianti, chiude bottega. L'ultimo giorno di lavoro sarà anche l'ultimo dell'anno, venerdì 31 dicembre 2010, quando per festeggiare taglierà barbe gratis: «Tristezza? Per niente - spiega - Anche perché continuerò a fare quello che ho sempre fatto in questi anni, occupandomi della Camera italiana degli acconciatori e di Confartigianato, enti con i quali lavoro da una vita». Pertusini snocciola titoli che è un piacere: ne ha a decine ma, soprattutto, va giustamente fiero del Cavalierato, accordatogli dal presidente della Repubblica nel 2008. Del resto, per la categoria, si è dato davvero un gran bel daffare: «Una volta - racconta - le nostre erano botteghe, oggi sono vere e proprie imprese. Sono fiero di quello che abbiamo fatto, come Confartigianato, per la categoria dei parrucchieri, a partire dalla legge di istituzione dei centri benessere, nel 2005... A volte mi capita di ripensare a quando decisi di trasferirmi qui in via Giulini. Era il 1971, e fino ad allora avevo lavorato in via Cesare Cantù. Mi diedero tutti del matto... Andavo "fuori città", mi dicevano, credevano che sarei finito gambe all'aria... Oggi, per fortuna, sono ancora qui, e altri verranno dopo di me. Il nostro è un mestiere antichissimo con un lungo futuro davanti. Pensi che le prime leggi risalgono addirittura a quattromila anni fa, all'antico Egitto e a un faraone che, alla morte del padre, decise il lutto nazionale, vietando ai sudditi di tagliarsi barba e capelli per 40 giorni. Quando arrivò il momento di rimettersi in ordine, spuntarono barbieri da ogni angolo e il faraone, che era Ramses II, promulgò una legge che svolgeva una sorta di prima regolamentazione della categoria... I barbieri, in qualche modo, nascevano allora. E io, in questi cinquant'anni, spero di avere fornito il mio contributo».

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