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Sabato 26 Febbraio 2011
«No al supermercato a Mariano»
e l'assessore Cerati se ne va
L'assessore leghista all'urbanistica Giuseppe Cerati dice no all'ipotesi di una struttura di grande distribuzione nella zona a sud della città e la sua presa di posizione è talmente forte da avere come conseguenza le immediate dimissioni. Il sindaco: «Ne prendo atto, ma è un fulmine a ciel sereno»
Adesso Cerati è fuori da tutto, consiglio comunale compreso pur essendo stato il più votato (99 preferenze) del Carroccio alle ultime elezioni: ha accettato di pagare il prezzo pur di difendere il suo punto di vista. Il punto di rottura sono stati gli indirizzi condivisi da Pdl e Lega Nord sul nuovo Pgt, ancora in itinere, che hanno annunciato l'ipotesi di una struttura di grande distribuzione nel prato che sta di fronte al Tago. Una proposta che per Cerati rappresenta un “tradimento” perché «l'operazione sarebbe contraria a quelli che sono gli indirizzi della Lega Nord, da sempre non favorevole ai centri commerciali per sostenere i negozi di vicinato in modo da far rivivere i centri storici – attacca l'ex assessore che è stato anche segretario cittadino del Carroccio e di cui dice di sentirsi ancora militante -, ma soprattutto perché l'idea avrebbe dovuto essere sottoposta al giudizio dei cittadini nel programma elettorale del centrodestra dove invece non ve n'é traccia. Anzi, nelle linee programmatiche 2009-14 del sindaco non è prevista la realizzazione di alcuna struttura di grande distribuzione, ma piuttosto l'importanza del recupero e della rivalutazione del centro storico». Pensare oggi a un centro commerciale per l'ex assessore avrebbe ripercussioni devastanti: «Una cosa del genere porterebbe in città migliaia di auto in più – conclude - e pregiudicherebbe il percorso di recupero dei centri storici di Mariano e Perticato che sarebbe potuto già partire due anni fa con la riqualificazione della parte più fatiscente di via Palestro se il gruppo della Lega Nord non avesse deciso di subordinare l'intervento all'approvazione del Pgt». Il primo cittadino respinge le critiche: «Non c'è nulla di deciso».
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