I privati regalano
le panchine a Como

«Nonni e nipotini sediamoci vicini»: è lo slogan che accompagna l'iniziativa degli aderenti alla Stecca, Classe 1941, che per il settantesimo compleanno hanno pensato ad un regalo utile per tutta  la città

COMO - «Nonni e nipotini sediamoci vicini»: è lo slogan che accompagna l'iniziativa degli aderenti alla Stecca, Classe 1941, che per il settantesimo compleanno hanno pensato ad un regalo utile per tutta  la città.
L'idea immediatamente tradotta in progetto, sta già verificando qualche concreta realizzazione: nei giorni scorsi sono state posizionate due panchine in metallo in via Tokamachi, ai piedi della scalinata della stazione Fs di Como nei pressi della scultura per gli invalidi. «Il progetto, concordato con l'assessorato all'Arredo urbano e approvato in giunta del comune di Como alla fine di agosto, sarà completato a breve con l'istallazione di altre 6 panchine in granito» riferisce Pia Pullici, Rosa d'Oro del '41, convinta promotrice dell'iniziativa che ha immediatamente verificato forte consenso. «A Como mancano panchine - nota ancora - per fare una sosta quando si gira per la città,  incontrarsi a fare due chiacchiere all'aperto o leggere un giornale, si deve ricorrere ai tavolini dei bar».
Per affrontare il problema, avvertito con disagio specialmente dagli anziani, sono previsti interventi in altri punti nevralgici: entro la fine di novembre due  panchine saranno collocate all'interno del Cimitero di Monteolimpino, due all'interno di quello di Camerlata, altre due in viale Cavallotti. «Si tratta di una modesta offerta, più che altro un inizio che già ci vede comunque impegnati a proseguire nell'intento di rendere la città più ospitale e vivibile» nota Tolmino Franzoso che sta ipotizzando con Vittorio Laurora, presidente della Classe '41, altre soluzioni per l'arredo del centro città. «Sono solo idee non ancora formalizzate - aggiunge Franzoso - abbiamo individuato per esempio piazza Duomo, dove sono ipotizzabili delle panche di forma circolare, attorno ai lampioni, secondo lo stesso stile, e di minimo ingombro. Ovviamente si dovrà verificare la fattibilità del progetto».
Un'altra area che potrebbe essere fornita di arredi è piazza San Fedele, ma la sola ipotesi ha suscitato perplessità da parte del parroco della basilica, monsignor Carlo Calori, che abbina l'idea delle panchine al rischio di schiamazzi e fenomeni fastidiosi per i residenti. Ma una volta avviato il "progetto-panchine" sembra destinato a sviluppare nuove idee, risorse ed entusiasmi: fra gli sponsor anche il vescovo Diego Coletti che ha festeggiato i 70 anni impegnandosi a donare una panchina alla città.
Non mancano proposte particolarmente ricercate: su suggerimento di  Giancarlo Binaghi, coscritto del 1941, si è messo in pista anche padre Ercole Ceriani, architetto che ha proposto un arredo con panche dal design d'avanguardia.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola domenica 30 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Panchine in regalo