Pliniana, da villa a palacongressi
Polemiche a Torno sul progetto

L'opposizione contesta, il sindaco: «Potevano presentare osservazioni, non si sono mossi»

TORNO Via libera, con presenza in aula della sola maggioranza, al piano di recupero di Villa Pliniana. L'atto prevede la realizzazione di un'autorimessa interrata, una piscina coperta ed un approdo per natanti e manutenzione e ristrutturazione dei fabbricati che saranno destinati ad uso abitativo; il piano nobile della villa sarà inoltre ristrutturato per accogliere convegni ed eventi culturali. Ora la villa, dai costi di gestione impressionanti, può diventare economicamente sostenibile anche da un punto di vista imprenditoriale.

Soddisfatto il sindaco Giovanni Sala: «Abbiamo finalmente concluso un lungo iter che ha preso il via nel 2008, superando il vaglio di tutti gli organismi interessati, a partire dalla Soprintendenza».

L'approvazione del piano è avvenuta con il voto favorevole dei soli consiglieri di maggioranza: quelli di minoranza non si sono presentati in aula, suscitando la contrarietà di Sala. «Ciascuno è libero di avere la propria posizione, ma i consiglieri di minoranza (come anche i privati cittadini), pur avendo avuto tempo per formulare osservazioni, non lo hanno fatto. Ricordo che la convenzione con la proprietà della villa Pliniana ha visto un lungo lavoro di confronto, in cui l'obiettivo del Comune è stato quello di permettere, nel massimo rispetto del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, il recupero di un bene inestimabile cui la comunità di Torno è legata a doppio filo».

La minoranza ("Torno delle libertà") non ci sta e rilancia le perplessità più volte enunciate sul progetto. «Non siamo andati in consiglio perché davvero siamo stanchi di una democrazia bloccata, in cui tutto ciò che diciamo, da quasi tre anni ad oggi, viene bocciato da quella stessa maggioranza che poi vorrebbe la nostra collaborazione» - dice il capogruppo, Rino Malacrida - «Per quanto riguarda il progetto - Pliniana, ripetiamo quello che è il nostro grande timore, e cioè che, grazie ai lavori che si sono autorizzati a nostro avviso a cuor leggero, la fonte intermittente conosciuta in tutto il mondo possa subire danni irreversibili, senza pensare alla piscina nel parco, che andrà a colmare un vuoto con materiali eterogenei rispetto all'ambiente circostante».

Sembra quasi che a Torno la gente comune, quella che al massimo apre una finestra nel muro del bagno, debba sottostare a leggi e leggine al limite del vessatorio, mentre se gli interessi sono più ampi tutto viene concesso. Pensiamo che questa non sia democrazia e riteniamo che debbano essere chiare le responsabilità di quanto sta per accadere alla Pliniana» - conclude Malacrida - «Proprio per questo motivo, per dissociarci cioè da un progetto che riteniamo nefasto dal punto di vista ambientale, abbiamo deciso di non partecipare alla seduta consiliare».
                                                                                    Gianluigi Valsecchi

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