Il Comune nicchia sulla sede
Grandate può perdere la Cri

Risorse limitate e problemi giuridici, così si fa avanti Casnate con Bernate

GRANDATE «I danée fan danà» recita un detto popolare, i soldi fanno dannare, ed anche al comitato grandatese della Croce rossa stanno creando qualche grattacapo.

Tempo fa una donazione, da dividere con la scuola materna, ha messo a disposizione del comitato una certa somma non ancora del tutto definita, si parla addirittura di 500mila euro. Quei soldi potrebbero essere utilizzati per costruire la nuova sede, visto che quella attuale sente gli acciacchi dell'età. Il primo ostacolo, però, è quello di giustificare la spesa alla sede nazionale di Roma, dove tutti i fondi confluiscono, prima che vengano usati per altri scopi.

A questo proposito, visti i 350 milioni di debiti nazionali a bilancio, dal primo gennaio la Cri dovrebbe diventare una società privata. Le cattive sensazioni sui soldi a disposizione si sprecano; per questo il comitato grandatese vorrebbe arrivare a definire presto un progetto, in modo da vincolare la donazione in un modo più preciso. A questo punto, però, scendono in campo i Comuni. O, meglio, il Comune di Grandate, che dovrebbe rendersi disponibile sia a trovare una soluzione per la nuova sede, sia metterci soldi per completarla.

Renato Nogara, uno dei volontari più in vista, parla apertamente del sogno della posa della prima pietra: «L'anno prossimo compiremo i 25 anni dalla fondazione e sarebbe proprio bello mettere simbolicamente la prima pietra della nuova sede. Speriamo che il Comune ci dia una risposta a breve, così potremo dedicarci al progetto».

Visto che da quest'estate alcune iniziative si sono trasferite a Casnate con Bernate, trovando la grande partecipazione dei casnatesi, il sindaco del paese vicino, Fabio Bulgheroni, ha dato la sua disponibilità di massima ad ospitare la sede della Cri. Nel caso, il trasferimento sarebbe un vero e proprio terremoto.

«Non riconosco l'autorità del signor Nogara. Io ho parlato qualche mese fa con il presidente, Valentino Cristini, e il consigliere Trombetta della possibilità di riqualificare lo spazio in Grandate. Ci siamo lasciati con la prospettiva di lavorare assieme sul progetto, però avremmo dovuto comprendere entrambi la consistenza patrimoniale del lascito e i tempi di realizzazione» - tuona il sindaco di Grandate, Monica Luraschi - «Il Comune ha risorse limitate, e poi ci sono problemi giuridici da superare. La Cri fa un servizio importante sul territorio, quindi è un pregio averla. Non faremo però qualsiasi cosa per tenerla, serve invece un progetto condiviso».

Cristini getta acqua sul fuoco: «Tratteremo con il Comune di Grandate perché il sindaco è disponibilissimo. E poi non vorremmo proprio spostarci, per non tradire la fiducia dei grandatesi».
                                                                                                    M. Pin.

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