Voglia di impresa anti crisi
Seicento aperture nel 2011

Lo spirito imprenditoriale dei comaschi resta intatto. Da gennaio a settembre di quest'anno sono 601 i neo imprenditori che hanno deciso di mettersi in gioco sfidando burocrazia, tasse e mercati.

COMO Lo spirito imprenditoriale dei comaschi resta intatto.
Da gennaio a settembre di quest'anno sono 601 i neo imprenditori che hanno deciso di mettersi in gioco sfidando burocrazia, tasse e mercati.
Le maggiori aperture si sono concentrate nelle costruzioni (121 nuove imprese), al contrario sembra perdere appeal il commercio all'ingrosso e al dettaglio dove si sono registrati anche 164 casi di abbassamento della serranda. Eppure è il settore che, insieme al turismo e all'industria, è stato indicato nella recente ricerca sugli sbocchi occupazionali condotta da UniverComo, come motore trainante per la ripresa. Duemila, secondo la rilevazione, i nuovi posti di lavoro riservati agli under 30 previsti per il 2012 concentrati proprio nei settori del commercio, del turismo e dell'industria. Eppure, il trend di elevata mortalità di aziende nel commercio resta poco invitante.
Nel manifatturiero, cavallo portante del nostro tessuto produttivo, su 7104 imprese attive, ci sono stati in provincia solo 22 casi di inizio attività. Al contrario, ben 121 sono stati gli episodi di imprenditori costretti ad arrendersi alla crisi.
E salta subito all'occhio il fatto che nel tessile, che conta in provincia 808 industrie attive, non si sono registrate aperture di imprese. Anzi. ventinove le cessazioni di attività. Un pezzo di eccellenza che il territorio ha perduto per sempre. Se diamo, poi, uno sguardo al legno arredo, altro comparto simbolo, su 1215 imprese attive, solo 4 sono state le new entry. Più del triplo, invece, 14 per l'esattezza, i mobilieri che hanno dovuto chiudere bottega.
Non ci sono stati casi di nuove partite Iva nemmeno nel comparto chimico, metallurgico, logistico e, per quanto riguarda i servizi, nell'istruzione e nella sanità.
Nel campo della ristorazione, che conta 2860 imprese attive, le nuove aperture hanno cercato di compensare gli abbassamenti di serranda. Così, ai 38 casi di cessazione si sono affiancate le 37 nuove avventure imprenditoriali.
Del resto, nemmeno la tecnologia può più dormire sonni tranquilli. Infatti, delle 161 imprese specializzate in fabbricazione di computer iscritte in Camera di commercio, solo 136 risultano veramente attive. Inoltre, seppure l'elettronica si sia ormai impossessata di ogni esistenza, non solo non si sono registrate aperture di nuove aziende, ma 5 ditte hanno dovuto abbandonare i mercati.

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