Cantù, Molteni e la Lega
«Un cambio necessario»

Il deputato è candidato sindaco. Alla presentazione mancava il sindaco uscente Tiziana Sala. In lizza anche Edgardo Arosio

CANTÙ «Non siamo qui per partecipare, siamo qui per vincere». Ostenta tranquillità il segretario provinciale della Lega nord Cristian Tolettini annunciando il nome del candidato sindaco che avrà il compito di cercare di non interrompere il ventennio di guida padana della città, il deputato Nicola Molteni. Nome che da mesi circolava, in indissolubile binomio con quello dell'ex primo cittadino Edgardo Arosio che invece, in una staffetta, riceve dal candidato il testimone come commissario della sezione cittadina del Carroccio e che sarà capolista alle prossime amministrative del 6 maggio.
Ostenta tranquillità Tolettini, ma in casa Lega si sa che il compito non sarà facile correndo da soli - «non per scelta nostra ma perché l'altro partito della coalizione, il Pdl, ha deciso di fare scelte diverse a Roma e di stare col governo delle tasse di Monti», rimarca Molteni stesso - e che si dovrà ottenere ben di più del 14% del 2007 per andare al ballottaggio. Soli almeno al primo turno.

La presentazione ufficiale è avvenuta martedì nella sede di viale Madonna della Lega, assente Tiziana Sala. Il sindaco uscente che Molteni ha ringraziato per il proprio lavoro e per la duplice vittoria, «pur riconoscendo che alcune scelte effettuate sono state non condivise e totalmente inopportune». Vedi il defenestramento dell'assessore Simone Molteni e la designazione a suo successore, a tre mesi dalla scadenza, di Salvatore Lapetina.

Nicola Molteni è avvocato, 36 anni compiuti proprio ieri, capogruppo in consiglio a Cantù a 20: «Essere candidato sindaco della mia città è motivo di grandissima soddisfazione e orgoglio. Toccava a me, per il ruolo che ho, e si tratta di una scelta effettuata come forma assoluta di responsabilità. Di una decisione che per la prima volta doveva essere presa a Cantù e che ho accolto con maturità, anche perché la vita ci porta ad affrontare momenti difficili e particolari». E il riferimento è alla morte del padre, avvenuta solo una settimana fa.

Slogan del candidato, rinnovamento nella continuità: «La scelta del mio nome segna uno stacco generazionale, un ricambio di cui la comunità avverte la necessità». Senza rinnegare il passato «perché le cose positive sono prevalenti rispetto agli errori, ma di errori ne sono stati compiuti, ed è segno di responsabilità chiedere scusa». Cambiamento non da poco ci dovrà essere anche per Molteni, visto che nel caso divenisse sindaco rinuncerebbe al proprio scranno in Parlamento (alla lunga dovrebbe farlo comunque, ndr): «La prima cosa che l'onorevole Molteni farà in caso di vittoria - ha annunciato - sarà dimettersi dalla carica di deputato. Scelgo Cantù rispetto a Roma».

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