Sacaim, debiti per 581 milioni
Passera caccia i commissari

Sacaim Spa, una nuova puntata nella difficile vicenda dell'amministrazione straordinaria disposta dal tribunale di Venezia per la Società incaricata di realizzare il nuovo lungolago e le opere antiesondazioni a Como.

COMO Sacaim Spa, una nuova puntata nella difficile vicenda dell'amministrazione straordinaria disposta dal tribunale di Venezia per la Società incaricata di realizzare il nuovo lungolago e le opere antiesondazioni a Como.
Il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, ha revocato i commissari nominati dal suo predecessore nell'agosto scorso, il professor Paolo Vergani e gli avvocati Giuseppe Benedetto ed Angela Vecchione. Subito dopo, ha nominato il professor Alberto Maffei Alberti, noto come un «luminare» nel campo delle procedure che riguardano le imprese, tra i numeri uno dell'Università di Bologna.
Il decreto del ministro è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 marzo scorso: il Comune di Como si trova dunque di fronte ad un nuovo interlocutore con il quale confrontarsi per il proseguimento dei lavori iniziati nel 2008 e complicati dall'anno dopo.
Un incontro, secondo indiscrezioni, potrebbe essere questione di ore, anche per capire se il cantiere decolla o continua negli stenti. Soprattutto le ditte comasche, una ventina, che hanno presentato il piano delle proprie pendenze con Sacaim stanno aspettando le mosse del nuovo commissario che, a ben guardare, è il quarto che si alterna ai vertici della Spa. Il primo fu l'avvocato veneziano Marco Cappelletto, ben introdotto negli ambienti economici e politici, accompagnato da un alto curriculum di competenze e di esperienze. Però, si ritirò nel giro di poche settimane.
Il mese scorso, i proprietari della Sacaim, Pierluigi e Domizia Alessandri, avevano inoltrato ricorso per la revoca dei tre commissari: non erano soddisfatti della gestione. Nel luglio 2011, avevano chiesto l'amministrazione straordinaria, di fronte ad una esposizione debitoria di 581 milioni di euro, contro un patrimonio di 598 milioni e ricavi 2011 per 92 milioni di euro. A sua volta, la Sacaim vanta crediti, soprattutto dalle pubbliche amministrazioni, refrattarie nei pagamenti degli stati d'avanzamento lavori, anche per la presenza di contenziosi.
Ora, probabilmente, il ricorso decade, superato dal decreto del ministro Passera che è comasco, che forse è a conoscenza del ginepraio in cui è finito il maxi progetto di Como. Ma sicuramente, ha agito nell'ottica dell'interesse generale: Sacaim ha 60 cantieri aperti, non solo in Italia e circa 400 dipendenti, ma un indotto di almeno altri mille. Dunque, il salvataggio è importante da tutti i punti di vista e i decreti lasciano pensare che il Governo non intenda abbandonare al proprio destino un patrimonio italiano.

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