Morto dopo la partita a Como
Infarto a 35 anni, come il papà

Un lungo pellegrinaggio di amici, colleghi, familiari. Ospedale Sant'Anna, in un assolato e caldo venerdì di maggio: è lungo l'elenco di volti affranti dal dolore che si sono stretti attorno alla moglie e al figlio di soli 8 mesi di Alessandro Bazzarelli, il giovane appuntato della guardia di finanza morto mercoledì sera negli spogliatoi del campo sportivo di Ponte Chiasso.

COMO Un lungo pellegrinaggio di amici, colleghi, familiari. Ospedale Sant'Anna, in un assolato e caldo venerdì di maggio: è lungo l'elenco di volti affranti dal dolore che si sono stretti attorno alla moglie e al figlio di soli 8 mesi di Alessandro Bazzarelli, il giovane appuntato della guardia di finanza morto mercoledì sera negli spogliatoi del campo sportivo di Ponte Chiasso.
L'autopsia affidata al dottor Giovanni Scola dal pubblico ministero di turno in procura per accertare le cause della morte del finanziere, ha confermato i sospetti iniziali: Alessandro è stato ucciso da un arresto cardiaco irreversibile. Un infarto massivo che non ha lasciato scampo, nonostante il tentativo disperato degli amici che erano con lui di rianimarlo. Persone esperte nelle manovre cardiache, eppure impotenti di fronte al malore avvenuto dopo una partita di calcetto.
Un destino amaro, quello del giovane appuntato in servizio a Ponte Chiasso, che ricalca la tragedia che lo aveva colpito quand'era bambino.
Anche il padre di Alessandro Bazzarelli è morto per un attacco cardiaco quando stava per compiere i 35 anni, l'età del finanziere. Quando è accaduto, a metà degli anni Ottanta, Alessandro era un bambino e viveva a Sulmona, in Abruzzo, di dov'era originario. Pure in quell'occasione la causa del decesso fu un infarto improvviso.
L'ultimo saluto
L'addio all'appuntato della Guardia di finanza sarà dato questo pomeriggio. Il funerale è fissato per le 15 nella chiesa Santo Stefano di Appiano Gentile, in piazza della Libertà.
Una chiesa che si riempirà di amici e colleghi. Come Angelo Bellomo: «Ho lavorato con lui per anni, poi io ho cambiato compagnia ma siamo sempre rimasti in contatto. Per me era un fratello».

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