Nascosti al fisco 343 milioni
Travolta la Minitransport

In manette i quattro imprenditori che nel 2008 hanno rilevato l'azienda di trasporti. Sono accusati di associazione per delinquere, frode fiscale, emissione di fatture false.

COMO Oltre 62 milioni di euro di Iva evasa, la bellezza di 343 milioni di euro nascosti al fisco, false fatture per 246 milioni. Serve davvero una buona calcolatrice per fare ordine tra i numeri di una gigantesca indagine che la Procura della Repubblica ha tessuto, negli ultimi due anni, intorno a una delle aziende più note del Comasco, la Minitransport, un gioiello di impresa che in passato ha dato lavoro a oltre 250 persone, facendo girare merci e camion attorno al mondo, oggi trasferita a Settimo Milanese e vicina al collasso.
Ieri mattina, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Como, ha scritto l'epilogo drammatico di una storia aziendale gloriosa, arrestando tre persone che, insieme a un quarto ricercato (un pregiudicato pavese che nella serata di ieri risultava ancora latitante), avevano di fatto portato la società al disfacimento.
Al Bassone sono rinchiusi Livio Mostoni, 48 anni di Legnano, Sergio Brancaleon, 61 anni di Romagnano Sesia, nel Novarese, e Bruno Ferrigo, 56 anni, residente a Bignasco, sempre in provincia di Novara. Il pm Massimo Astori - che ha coordinato le indagini - contesta loro il reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e all'emissione e utilizzo di false fatture, con una sfilza di ulteriori violazioni alla normativa fiscale.<+togli_rientro>
L'ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le ruote di un meccanismo ormai piuttosto diffuso, per certi versi simile a quello che, solo due giorni fa, aveva condotto al sequestro di beni mobili e immobili riconducibili alle due società comasche, Power srl e Lario Trade srl, attive nel ramo della telefonia.
Si parla, anche per la Minitransport, di frodi "carosello", realizzate attraverso l'emissione di migliaia di fatture false da parte di società cartiere, tutte inerenti scambi di prodotti tessili acquistati entro i confini della Ue, e quindi in regime di esenzione dall'Iva, salvo poi essere rivenduti con ricavi impressionanti.
Non è un caso che l'elenco dei beni finiti sotto sequestro ieri mattina sia così lungo:la Finanza ha messo i sigilli a 128 immobili, case, fabbricati e terreni sparsi in tutta Italia. Le società coinvolte sono complessivamente 28, cinque delle quali con sede estera (in Romania e in Polonia), le altre dislocate tra Lombardia, Piemonte e Campania.
Fondata nel 1969 da Clemente Porro, da Paolo Zerboni ed Ernesto Gandola, fino al 2008 gestita anche da Pietro Porro, attuale presidente del Calcio Como, la Minitransport fu ceduta, come detto, nel 2008 a due imprenditori tessili, Mostoni e il suo socio, il latitante, legali rappresentanti di una società che si chiamava Genesis srl.
Il video.

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