Il lago usato come diga
A Como vale otto milioni

l lago di Como usato come diga grazie alle chiuse di Olginate vale, soltanto in termini di energia a valle, qualcosa come 8 milioni di euro. Il dato emerge da uno studio del Consorzio dell'Adda (che si occupa della regolazione dei livelli del lago) e che prende in considerazione la cosiddetta «acqua nuova».

COMO Il lago di Como usato come diga grazie alle chiuse di Olginate vale, soltanto in termini di energia a valle, qualcosa come 8 milioni di euro. Il dato emerge da uno studio del Consorzio dell'Adda (che si occupa della regolazione dei livelli del lago) e che prende in considerazione la cosiddetta «acqua nuova».
L'acqua nuova è, in sintesi, l'acqua che viene erogata dal lago in più di quella naturale «e sicuramente utilizzabile a valle che si rende disponibile con la regolazione (trattenuta durante le piene e rilasciata nei periodi di magra)». Lo stesso Consorzio definisce l'acqua nuova come «un parametro immediato con cui si può avere qualche breve indicazione del vantaggio economico che la regolazione apporta alla collettività».
La regolazione del lago produce annualmente una media di 6.07 metri cubi al secondo di acqua in più rispetto a quella naturale, l'«acqua nuova». Vuol dire 32 milioni di kWh in più, cioè almeno 8 milioni di euro. E questo vale solo in termini di energia aggiuntiva.
Il sistema delle centrali costruite lungo l'Adda, da Robbiate a Cassano, ha una potenzia di oltre 77mila kilowatt e produce una media annua di 510 Gigawatt. In pratica 127 milioni di euro. I colossi dell'energia lungo l'Adda sono Edison, Enel Green Power, Adda Energi, Italgen, Podini Holding.
Ci sono una serie di canoni che finiscono nelle casse della Regione Lombardia. Tanto per fare qualche esempio Edison per le tre centrali (Semenza, Bertini, Esterle) versa più di mezzo milione l'anno; Enel Green Power (centrale Taccani) circa 148mila euro, Italgen (centrale Vaprio) circa 216mila euro.

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