Urne lombarde: ma chi pagherà fra noi e il Pdl?

Per ottenere maggiori risparmi sulle spese elettorali andrei anche oltre a quanto proposto e suggerito da tantissimi italiani.
Si potrebbero risparmiare un mucchio di quattrini necessari, oggi più che mai, ad aiutare la " barca Italia " che fa acqua da tutte le parti.
Si potrebbe decidere:
1) l'accorpamento delle consultazioni elettorali ad una sola data;
2) lo svolgimento delle elezioni nella sola giornata di domenica;
3) di stampare una volta per tutte il volume relativo alle leggi e disposizioni in materia elettorale, affidandone la consegna e la custodia a ciascun Comune ed, eventualmente e se necessario nelle elezioni successive, stampare dei fogli aggiuntivi o correttivi. Oggi, invece, ad ogni tornata elettorale si stampano qualche centinaio di migliaia di copie; immaginate la spesa;
4) l'utilizzo di urne elettorali di plastica ripiegabile e quindi riutilizzabili all'infinito. Le urne attuali sono di cartone , il cui costo, ripetibile ad ogni elezione e sommato alla spesa di trasporto, supera il costo - una tantum - di quelle in plastica.

Martino Pirone

La razionalità non è un patrimonio diffuso nel Paese, ecco perché molto spesso non si fa ciò che il buon senso suggerirebbe di fare. Quando poi c'è di mezzo la politica, la razionalità risponde agl'interessi dei partiti e non del Paese.
Prendiamo il caso delle prossime elezioni regionali. Accorparle alle politiche della primavera ventura è un buon motivo economico: si risparmierebbero cinquanta milioni di euro.
Ma chi vi obietta (Formigoni e una parte del Pdl) pone la convenienza politica al di sopra del vantaggio economico: è infatti mosso non da un'ispirazione risparmiosa, ma dal sospetto che la Lega abbia il tempo necessario a stringere con Berlusconi un patto nazionale da cui dipenderebbero le scelte lombarde del Pdl.
E cioè: concessione al Carroccio della candidatura a Pirellone in cambio di un'alleanza alle politiche. Il che costerebbe carissimo a Formigoni, oltre che caro ai cittadini.

Max Lodi

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