Molestata sul lavoro
Costretta a dimettersi

La vicenda di una donna italiana vittima di molestie sessuali sul luogo di lavoro a Lugano: il datore di lavoro non ha fatto nulla, lei è stata costretta a lasciare il posto

LUGANO Una frontaliera che lavorava come receptionist in un albergo del luganese, non solo è stata vittima di molestie sessuali sul luogo di lavoro, ma ha perso anche il posto. La vicenda è stata denunciata dal quotidiano Corriere del Ticino, al quale si è rivolta la donna, che ha investito della vicenda anche i sindacati e l'autorità giudiziaria.

La receptionist ha denunciato di essere vittima di attenzioni un po' troppo insistenti, che a poco a poco erano diventate fastidiose. Perché arrivate sul luogo di lavoro, con atteggiamenti ambigui da parte di uno o più clienti. Poi erano iniziate le richieste, insistenti, di qualcosa di più. E vani sono stati i tentativi della donna di ottenere un intervento del datore di lavoro, il quale nulla ha fatto.

La situazione è arrivata a tal punto che la donna, madre di famiglia e residente in Italia, ha perso il lavoro, praticamente costretta a firmare una lettera di dimissioni spontanee. «In Svizzera le molestie sessuali sono vietate dalla legge e i datori di lavoro sono obbligati a prendere delle misure per creare un clima di lavoro privo di molestie sessuali e per cercare di elminarle quando si manifestano», commenta una ricercatrice sul giornale svizzero.

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