La Regina non è strada urbana
Protestano gli autisti Asf

Chiesta una verifica prima di procedere all'applicazione dei 50 orari

MENAGGIO - Si insinua un forte dubbio sulla legittimità della procedura seguita nella classificazione a centro abitato di alcuni territori attraversati dalla statale Regina e prima di procedere alla applicazione dei 50 orari viene chiesta una verifica.
La sollecitazione viene dal personale viaggiante dell'Asf autolinee Menaggio, autisti dei bus che conoscono palmo a palmo la statale Regina, impegnati tutti i giorni in defatiganti manovre nell'ambito delle strettoie da Colonno a Ossuccio, ma anche in altri punti critici come quelli dell'attraversamento di Argegno, della strozzatura di Mezzegra e delle curve di Bolvedro-Tremezzo.
Allibiti, bocciano l'accordo sottoscritto dai sindaci del Basso Lario con l'Anas che oltre all'abbassamento da 70 a 50 chilometri orari su quasi tutta la statale Regina contempla la posa di cinque o sei attraversamenti con semafori a chiamata e di due o tre postazioni fisse di autovelox.
Norberto Fasoli appartenente alla Rsu Fit-Cisl dell'azienda del trasporto pubblico, avanza dei dubbi sulla correttezza delle decisioni.
Ci sarebbe, infatti, un vizio di forma che non è stato tenuto in considerazione nel momento in cui le giunte comunali dei paesi tra Moltrasio e Brienno hanno chiesto e ottenuto dall'Anas la classificazione a centro abitato dei tratti della statale 340 che attraversano i loro territori.

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