Weekend a Como
Passeggiata tra i misteri

Tra le idee proposte questa settimana nell'inserto weekend de "La Provincia" l'itinerario tra i fantasmi di Como proposto dallo scrittore Luca Fassina per ParoLario

COMO - Una passeggiata tra le vie della città per conoscere i suoi aspetti più misteriosi: si tratta dell'iniziativa "A spasso con i fantasmi di Como" che si è tenuta lo scorso sabato in compagnia dello scrittore Luca Fassina e di cui riproponiamo il percorso.
L'evento, organizzato da Parolario e dall'Associazione Pluriversi, ha preso avvio dalla libreria Feltrinelli di via Cantù per poi spostarsi nei sotterranei dell'antica Porta Pretoria che è stato possibile visitare "in anteprima" in compagnia di Isabella Nobile, responsabile dei Musei Civici di Como.
«Porta Pretoria - ha spiegato Nobile - nel I secolo a.C. costituiva l'accesso principale alla città di Como, ai tempi denominata Novum Comum. L'area visibile è quella delle fondamenta, parte di una grande costruzione edificata contestualmente alla cinta muraria e che in epoca cesariana doveva recingere e circondare la città di Como».
Dalle tracce che si possono ammirare nel sotterraneo, è infatti facile immaginare un'opera difensiva di notevoli dimensioni, fiancheggiata da due torri ottagonali, con due ingressi e rivestita da lastre marmoree, ricordata anche da Catullo in un carme del 60 a.C. dedicato all'amico comense Cecilio.
Il percorso continua poi tra le vie della città in compagnia di Fassina, che prosegue verso via Del Pero, dove mostra l'antico stemma medioevale dell'omonima famiglia comasca, e via Natta, dove si trovano due fregi di melograno, che sembra potessero indicare la presenza di una casa ebraica.
«Il frutto nella simbologia ebraica - cita Fassina - è simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo interno conterrebbe 613 semi, esattamente come nella Torah ebraica sono contenute 613 perle di saggezza».
La passeggiata prosegue poi per via Odescalchi, dove si può ammirare il fregio di una melusina - figura mitica del Medioevo, a metà tra uomo e serpente - per poi proseguire in piazza San Fedele dove, se si alza lo sguardo, si scorgono alcuni simboli massonici. Proseguendo verso il centro, il percorso si addentra in un piccolo viottolo: si tratta di via Volpi, dove, al numero 7, si può vedere il portone del "Dollaro", una vecchia Casa di tolleranza con il gradino d'ingresso consumato dal viavai dei clienti.
Passando dall'antica via Vitani, arriviamo ad ammirare il Duomo, dove Fassina fa notare nella famosa "porta della rana" la presenza di altre melusine e simboli massonici sul lato di via Magistri Cumacini. Il percorso termina sulle rive del lago tra fantasmi e mostri lacustri.
Manuela Moretti

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