Sindaci dell'Alto Lario contro i colleghi
«I 50 all'ora servono a far cassa»

Bongiasca, di Gravedona: «Non cerchino alibi, la sicurezza non si difende così». Claudio Raveglia, vice a San Siro: «Meglio mettere lampioni e allargare strettoie»

ALTO LARIO - Cinquanta chilometri orari sull'intera strada statale Regina? In Alto Lario pochi condividono la decisione dei sindaci del Basso Lario.

A Dongo, una decina d'anni fa, il Comune aveva introdotto l'autovelox nel tratto più scorrevole, quello al confine con Consiglio di Rumo, dove gli incidenti mortali per l'alta velocità sono parecchi. «La volontà era proprio quella di applicare un deterrente contro le corse folli» - afferma il sindaco allora in carica, Moreno Carboni - «Ci accorgemmo però che gli esagitati del volante, probabilmente passandosi parola, evitavano le sanzioni e a finire in trappola erano i pensionati che andavano a far la spesa transitando a 60 all'ora. Siccome l'obiettivo non era far cassa ma prevenzione, abbiamo ritirato l'apparecchiatura dalla strada».

«Da Como a Sorico i tratti scorrevoli della Regina si contano sulle dita di una mano. Il limite dei 50 all'ora ovunque, a mio avviso, è troppo basso e serve solo ad esasperare gli animi» - conclude Carboni - «Sarebbe auspicabile, invece, un'azione educativa nei confronti dei camionisti, che potrebbero agevolare chi viaggia in auto e favorire un transito più snello e scorrevole».

Anche il sindaco di Gravedona ed Uniti, Fiorenzo Bongiasca, che è anche imprenditore nel settore automobilistico, non ha dubbi: «È più sicuro viaggiare a 70 chilometri orari su un'auto del giorno d'oggi che a 50 su una di trent'anni fa. Detto questo, è bene essere chiari e non attaccarsi a sterili alibi: se i Comuni del Basso Lario intendono fare cassa, lo dicano chiaramente, senza far passare il limite dei 50 orari come misura di prevenzione lungo una strada dove in pochissimi tratti è oggettivamente possibile superare quel limite».

L'autovelox era comparso una decina d'anni fa, ma per poco tempo, anche a San Siro, con la precedente amministrazione. Il vicesindaco in carica, Claudio Raveglia, è comunque categorico al riguardo: «Non sono contro l'autovelox se serve per fare prevenzione, ma non lo concepisco se lo si usa per far cassa. Non condivido, personalmente, la scelta del limite dei 50 orari sull'intera Regina, perché non è multando gli automobilisti che viaggiano a 70 orari nei rari tratti dove è possibile che si risolve il problema della sicurezza» - afferma - «Sarebbe più opportuno intervenire, innanzitutto, laddove le curve, le strettoie, il fondo sconnesso o la scarsa illuminazione creano oggettive situazioni di pericolo».

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