Lampioni spenti
La Svizzera insegna

A Chiasso riparare i guasti è più facile e veloce perché l'azienda elettrica è di proprietà del Comune

COMO Una manciata di chilometri, una vignetta sul vetro è voilà si è catapultati in un altro mondo. Perfino il tempo di là ha un valore diverso.
Quello che di quà si misura in settimane e mesi, di là spesso in giorni, anche quando si parla di lampioni e lampadine spenti.
A Chiasso, passata la dogana di qualche passo, c'è davvero molto di diverso. Anche le amministrazioni pubbliche funzionano diversamente, in modo più semplice, tale da far sempre venir fuori l'immagine degli svizzeri bravi e veloci. Al confronto, quando Como si affaccia allo specchio ticinese, il vetro va in frantumi. Nel merito delle luci che non funzionano in centro Como, a Chiasso la situazione potrebbe, beati loro, essere risolta in modo più facile. Il grazie va detto al sistema amministrativo diverso.
Burocrazia zero o quasi e qui non c'è da dire bravo o cattivo a un politico piuttosto che a un altro, è proprio che le cose funzionano in modo differente. Non c'è un ente che corrisponda alla nostra Enel, ma un'azienda elettrica che pensa a tutto.
«Se si tratta di una manutenzione ordinaria, la lampadina bruciata, interveniamo subito - spiega l'ingegner Rudy Cereghetti, direttore dell'ufficio tecnico comunale di Chiasso - Abbiamo un'azienda elettrica che è in sè privata, ma a capitalizzazione pubblica detenuta dal comune, l'azoenda per mandato si ccupa di manutenzione su segnalazione del comune o se si accorge direttamente di un guasto. Il comune non viene nemmeno interpellato, si arrangiano loro a sistemare tutto».
A Como intanto sistemate solo le luci in via Borgovico e alla Foscolo.

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Eco di Bergamo Lampioni al buio