Bonifica Ticosa, polemica infinita
Il Comune diffida la società Multi

Bruni dà 15 giorni al gruppo per iniziare l’operazione:
«Altrimenti tengo i 3 di euro milioni della fidejussione»

Tra il Comune di Como e Multi (la società italo-olandese che si è aggiudicata la gara per l’acquisto della Ticosa) dalle lettere si è passati alle diffide. Nodo del contendere è la bonifica del sottosuolo (a più riprese annunciata dall’amministrazione per luglio) e chi la dovrà effettuare. Secondo il contratto preliminare la competenza è di Multi (ma a pagare è il Comune), ma a maggio era stato Palazzo Cernezzi a dire che l’avrebbe gestita in prima persona. Per farlo, però, andava modificato il contratto preliminare e non è stato fatto. Ieri la querelle che rischia di diventare un contenzioso legale per aule di tribunale è arrivata sul tavolo della giunta con un’informativa che ha portato direttamente il sindaco Stefano Bruni.
«Sulla bonifica della Ticosa - la sintesi del contenuto comunicata dall’ufficio stampa - chiederemo a Multi di provvedere visto che non ha accettato di modificare il contratto preliminare, oppure escuteremo la fidejussione (da tre milioni di euro, versata dalla società al momento dell’aggiudicazione della gara, ndr) dopo aver dichiarato nullo il contratto per inadempienza».
Il Comune ha quindi deciso di passare alle maniere forti nei confronti di Multi, anche se la vicenda è intricata ed è il risultato di un fitto carteggio (materia per legali) tra le due parti. Da Palazzo Cernezzi hanno fatto sapere che la decisione presa ieri dall’esecutivo sarà formalizzata in una lettera che verrà anticipata via fax questa mattina a Milano e che sarà la risposta a un documento inviato da Multi il 7 luglio. «Missiva - hanno detto in Comune - nella quale Multi rispondeva alla richiesta del Comune di Como datata 29 giugno scorso di autorizzare la modifica del contratto preliminare consentendo alla stessa amministrazione di realizzare direttamente i lavori di bonifica. Multi di fatto ha negato al Comune la modifica del contratto preliminare ritenendo la richiesta di esecuzione diretta dei lavori motivo non sufficiente per la rinegoziazione e imputando allo stesso Comune i ritardi sulla bonifica, ma anche che "l’equilibrio economico dell’operazione è stato completamente annullato e alterato dalla crisi economica e finanziaria di proporzioni non immaginabili"».
Il documento che verrà inviato oggi, firmato dal sindaco e dal dirigente dell’area Governo del Territorio, Roberto Laria, si respinge la lettura data da Multi «sulle responsabilità dei ritardi e si ribadisce con nettezza che per poter procedere ai lavori occorra l’autorizzazione della società olandese».
In pratica senza modifiche al contratto o senza una lettera con la quale Multi dichiara di rinunciare ad eseguire la bonifica, il Comune è deciso a chiedere il rispetto del contratto. Insomma, un braccio di ferro che rischia di lasciare ancora a lungo l’area di via Grandi nelle condizioni in cui si trova ormai da più di un anno (l’ultimazione della bonifica dell’amianto, risolta tra le polemiche, risale infatti a febbraio del 2008).
Palazzo Cernezzi «ribadisce la correttezza del suo operato» e «diffida la stessa Multi, dopo aver preso atto dell’indisponibilità a modificare il contratto preliminare, di "avviare i lavori entro 15 giorni dal ricevimento della lettera"». In caso di inadempienza contrattuale il Comune riscuoterà i 3 milioni di euro. Nessun commento di Multi, ieri impossibile da contattare.
Gisella Roncoroni

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