Verde trascurato e buche ovunque
Il "Filo diretto" non conosce soste

 I più disparati disagi nelle frazioni cittadine sono al centro delle numerose segnalazioni giunte al «Filo diretto: la città a pezzi» de «La Provincia»

COMO I più disparati disagi nelle frazioni cittadine sono al centro delle numerose segnalazioni giunte al «Filo diretto: la città a pezzi» de «La Provincia».
Da via Torno, Gabriella Fontanive scrive: «Alla fermata del bus, di fronte al civico 36, è stata effettuata una riparazione a un tombino da parecchi mesi, ma non è stato mai messo a posto il buco che si è formato e anche il marciapiede è ancora rovinato. Tutto questo provoca disagi notevoli per chi cammina. Oltretutto, anche con la carrozzina dei bimbi, bisogna andare in mezzo alla styrada per passare. È noto che via Torno è dimenticata da tutti meno che dagli ausiliari del traffico, naturalmente... Ma non si potrebbe almeno fare qualcosa per questo tombino?»
Racconta Damiano Conte: «In via Leonardo da Vinci, all’angolo con via Bellinzona, una autentica voragine, transennata da giugno, mi impediscve di accerdere al mio deposito e di uscire con la moto. E neanche a dieci metri c’è un’altra buca con una transenna abbandonata dal 22 agosto: sembra che l’intera strada stia sprofondando...».
Da piazza Cavour, un lettore segnala che sulla passeggiata del lungolago, davanti al bar pasticceria Monti, la pavimentazione è stata malamente rattoppata con del catrame al posto del porfido.
A Sant’Agostino, all’angolo con via Foscolo, vicino al Gran mercato, un abbonato ricorda che una centralina dell’Enel è abbandonata da mesi, aperta e con i fili quasi scoperti in bella mostra.
La signora Diana Tonetto abita a Varese ma è spesso a Como. «Non ho potuto fare a meno di notare i preoccupanti cedimenti strutturali sulla passeggiata di villa Olmo e in piazzale Somaini» sottolinea.
Il dottor Paride Zappavigna riporta sotto le luci dei riflettori il degrado in via Belvedere: «Sono stati spesi parecchi soldi per fare i due rondò, il famoso snodo dell’Acquanera, punto di transito della futura bretella di collegamento tra l’autostrada e l’asse Lecco-Bergamo. I rondò non sono completati dal verde e sono già in stato di abbandono, con fiori già morti e sporcizia ovunque. Reduce da un viaggio in Inghilterra, dove esiste il culto e il rispetto per il verde, sono piombato in uno stato depressivo a vedere quanto la mancanza di rispetto per l’ambiente e la non corretta pianificazione del verde urbano lascino segni devastanti... Siamo ancora ben lontani dai minimi standard europei».
L’appunto finale riguarda il cantiere delle discutissime paratie: per sistemare la palizzata sul lungolago sono stati tolti tutti i lampioni e, la sera, in un posto dove peraltro già si camminava male, è buio pesto.
A. C.

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