Rallo, niente dimissioni
Bruni lo ha revocato

Il sindaco Stefano Bruni ha revocato l’assessore all’Urbanistica Roberto Rallo annunciandolo in consiglio comunale. Un colpo di scena. Infatti, che Rallo fosse destinato a uscire di scena era ormai assodato, ma tutti, sindaco compreso, erano convinti che si sarebbe dimesso, anche perché lui stesso lo aveva lasciato intendere negli ultimi giorni

COMO Ieri il sindaco Stefano Bruni ha revocato l’assessore all’Urbanistica Roberto Rallo. Lo ha annunciato lo stesso Bruni al consiglio comunale ieri sera. Un colpo di scena. Infatti, che Rallo fosse destinato a uscire di scena era ormai assodato, ma tutti, sindaco compreso, erano convinti che si sarebbe dimesso, anche perché lui stesso lo aveva lasciato intendere negli ultimi giorni. Invece l’ex assessore non ha mai rassegnato ufficialmente le dimissioni e ha così costretto Bruni a firmare il provvedimento della sua revoca e quindi anche a mettere nero su bianco le motivazioni di tale decisione.
Bruni aveva già notificato a Rallo l’avvio del procedimento di revoca il primo ottobre scorso spiegando le motivazioni, nella convinzione o nella speranza che Rallo facesse spontaneamente un passo indietro. Un passo indietro che lui ha deciso di non fare. Ieri, quindi, Bruni gli ha notificato l’atto definitivo che sancisce il suo “licenziamento” dall’esecutivo. «Negli ultimi mesi il quadro politico di riferimento della maggioranza, soprattutto consiliare - si legge nelle ragioni della revoca - ha subito sensibili variazioni» che «trovano origine in un comportamento della signoria vostra già all’indomani della sua nomina, privo di quel necessario raccordo tra il suo compito e la sua funzione di assessore ed il sindaco ed anche l’area cui fa riferimento la sua delega». L’area citata da Bruni è quella dei consiglieri comunali “liberal” che lo scorso inverno avevano premuto affinché Rallo fosse nominato assessore e che a distanza di pochi mesi hanno chiesto proprio la sua testa. La colpa di Rallo, quindi, sarebbe stata quella di non avere soddisfatto con il suo operato l’area liberal. «Il suddetto mancato raccordo - continua la lettera di revoca - di frequente è avvenuto anche con riferimento agli obbiettivi e alle scelte fondamentali di pianificazione del territorio, individuati nel documento degli indirizzi generali di governo presentato dal sindaco al consiglio all’indomani della propria elezione, creando motivo d’impedimento al libero e normale svolgersi dell’azione del sindaco e disfunzioni tra il sindaco e il consiglio comunale». Rallo sarebbe stato la causa, dunque, di «un’insanabile disarticolazione tra gli organi di direzione politica del Comune» e di una «situazione di stallo che ha rallentato sensibilmente sia i lavori consiliari sia quelli di giunta». Da qui si sarebbe determinata nel sindaco «una forte incrinatura nel rapporto di fiducia personale e politica» con l’ex assessore. Nessun commento è arrivato da Rallo che ieri è risultato irreperibile. La giunta, ad ogni modo, è adesso scesa da 11 a 9 componenti, infatti Francesco Cattaneo (ex vicesindaco e assessore ai Servizi sociali) ha rassegnato le sue dimissioni, così come annunciato nei mesi scorsi quando si ipotizzava il suo patteggiamento per l’inchiesta dei rimborsi gonfiati per i chilometri percorsi con l’auto quando era assessore in amministrazione provinciale.
Dario Alemanno

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