Paratie, altezza del muro
Il Comune tace da 18 giorni

Diciotto giorni di silenzio. Il Comune dal 28 settembre a oggi non ha ancora risposto alla precisa richiesta dell’amministrazione provinciale di fornire i dettagli sulla regolarità delle paratie da un punto di vista edilizio

COMO Diciotto giorni di silenzio. Il Comune dal 28 settembre a oggi non ha ancora risposto alla precisa richiesta dell’amministrazione provinciale di fornire i dettagli sulla regolarità delle paratie da un punto di vista edilizio. Il 28 settembre scorso, infatti, il superdirigente di Villa Saporiti Giuseppe Cosenza ha avviato «il procedimento di verifica teso ad accertare la conformità delle opere in fase di realizzazione rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate con l’invito a produrre un rilievo planimetrico ed altimetrico quotato».
Dal Comune non è ancora stata inoltrata alcuna relazione e, come detto, sono già passati 18 giorni dalla richiesta. A questo punto è molto probabile che la Provincia disponga i rilievi d’ufficio (avrebbe dovuto comunque controverificare) e, una volta, misurato il muraglione, possono essere soltanto due gli scenari possibili: tutto in regola oppure con anomalie.
Nel primo caso resterebbe comunque da risolvere il nodo (di cui si sta già occupando la procura) della realizzazione di parte di una variante mai approvata, ma con soltanto il parere della commissione paesaggio di Villa Saporiti. Qualora venissero rilevate difformità, invece, scatterebbe quanto prevede l’articolo 181 del decreto legislativo 42 del 2004, meglio noto come "codice dei beni culturali e del paesaggio". La legge regola «le opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa» e prevede una sanzione amministrativa oppure il ripristino dei luoghi (nel caso del muro va comunque abbattuto). Soprattutto, però, la Provincia dovrebbe trasmettere un avviso di reato in tribunale.
A sollevare perplessità sulle quote era stato, per primo, il consigliere comunale del Pd (e presidente della commissione Urbanistica) Mario Lucini che aveva chiesto all’amministrazione di effettuare i rilievi. Anche a lui non è stata data alcuna risposta. «Non si capisce questa sorta di reticenza - commenta Lucini - visto che comunque un chiarimento ultimativo su questo dato è fondamentale presupposto per qualsiasi operazione si intenda fare. È impensabile andare avanti in questo modo, le cose a spanne sono già state troppe».
Poi aggiunge: «Un po’di sollecitudine per risolvere questo mistero sarebbe utile. Avevo anche chiesto di tracciare la quota sul muro corrispondente a 200,30 metri sul livello del mare con una linea rossa. In quel modo si avrebbe avuta l’immediata percezione del livello di protezione previsto dal progetto». Inutile dire che non è stata tracciata nemmeno la linea rossa.
A questo punto resta da chiarire cosa intende fare l’amministrazione comunale. L’obiettivo di Villa Saporiti sembra essere quello di fare chiarezza, innanzitutto sul rispetto delle norme e sull’ormai famoso "giallo" delle quote.
Gi. Ro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA