Altro caso Johnson
Può andare in palestra?

Il decreto governativo di mercoledì, sulla carta risparmierebbe il giocatore dal vaccino. Ma...

Tiene sempre banco a Cantù il “caso Johnson”, che ha questo punto, al di là della posizione “no vax” del giocatore, sta diventando sempre più un problema a livello normativo.

Il decreto governativo di mercoledì, che prevede l’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50 a partire dall’1 febbraio, sulla carta risparmierebbe il giocatore dal vaccino.

Il problema che si pone, però, è un altro: servirebbe un’equiparazione – già in atto in molte fattispecie, prima tra tutte il visto lavorativo, identico ai giocatori extracomunitari di serie A – tra i professionisti della serie A e quelli della A2. In questo momento, in assenza di linee guida chiare da parte del governo e, a cascata, della federazione, Johnson e tutti i giocatori della Pallacanestro Cantù sarebbero assoggettati al regime stabilito con il decreto dello scorso 23 dicembre.

Che, in sostanza, prevede l’accesso ai centri sportivi, a partire da lunedì prossimo, solo a chi avrà la certificazione verde rafforzata. La società è al lavoro, anche con i propri legali, per capire la situazione, e ha anche chiesto ufficialmente alla Fip quale linea tenere.

In generale, si attendono delle linee guida più precise. È comunque probabile che, lunedì, il giocatore, seguirà un programma di allenamento che non preveda il suo ritorno in palestra, per non incorrere in sanzioni. In attesa dei chiarimenti necessari.

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