Bazarevich è ai saluti
«Rimango? Non lo so»

Intervista di fine stagione per il coach dell’Acqua Vitasnella Cantù

Addio o arrivederci? «Non lo so». Sergey Bazarevich, ieri al Pianella per l’ultima intervista da coach canturino, non si sottrae alle domande.

Quarantacinque minuti di conferenza stampa, un record pressoché irripetibile per un allenatore che, da suo arrivo in Brianza a oggi, ha spesso ridotto i settimanali appuntamenti con la stampa a poco più di una formalità.

Quasi certamente l’ultima a Cantù, Bazarevich ha deciso di vuotare il sacco, sorridendo agli affondi più piccanti e, perché no, abbandonando la maschera imperturbabile che aveva fin qui indossato.

Dalla squadra al suo rapporto con Gerasimenko, dal campionato italiano all’esperienza russa: a 360 gradi, il coach ha parlato di tutto.

Quale è lo stato d’animo dopo la partita contro Varese?

«Sono un po’ dispiaciuto per quello che avrebbe potuto essere. Nonostante non fosse facile stimolare i giocatori, la squadra ha giocato bene. C’è delusione, dunque, per non essere arrivati ai playoff».

Colpa sua, o situazione difficilmente gestibile da chiunque?

«Non è questione di colpe. Sarebbe stato difficile per tutti, non solo per me».

Al suo arrivo in Brianza cosa conosceva della squadra?

«Ho visto un paio di partite e mi ero preparato alcune cose. L’idea era quella di riuscire a convincere i giocatori meno concentrati che la difesa andasse migliorata. E’ stato difficile farlo. Non siamo riusciti fino in fondo a costruire una buona difesa».

La lunga intervista completa su La Provincia in edicola venerdì 5 maggio 2016.

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