Cantù, la piazza e i “lastroni ballerini”
«Nata male, bisognerebbe rifarla»

IL’assessore Paolo Di Febo alle prese per l’ennesima volta con il granito che si solleva. «Troppo calda d’estate e gelida d’inverno, non abbiamo i soldi per intervenire radicalmente»

È ancora presto per sapere chi guiderà la città dopo la primavera 2017. Ma una cosa è certa fin d’ora: chiunque sarà, erediterà la questione piazza Garibaldi.

Perché la manutenzione per cercare di domare i lastroni ballerini resta una spesa continua e risolvere definitivamente questo stato di cose richiederebbe un intervento radicale e costoso.

Oggi non in cima alle priorità, anche se l’idea di una revisione del centro, questa amministrazione, la accarezza eccome, tanto da aver messo a bilancio 300mila euro per la riqualificazione dei parchi urbani e di vie e piazze attorno al crinale. Ambizione frenata dalle ristrettezze di cassa. Lo spettacolo degli operai alle prese con i lastroni di granito dell’Adamello che non vogliono saperne di restare al proprio posto ormai s’è fatto familiare.

Ultima replica solo qualche giorno fa, venerdì. I punti più dolenti restano sempre gli stessi, la parte carrabile che ospita maggior traffico. E infatti passando in rassegna le grandi mattonelle grigie si notano distintamente le parti dove il distacco è più evidente: all’incrocio tra via Roma e piazza Garibaldi – il punto peggiore da sempre – e poi scendendo verso via Manzoni ma anche risalendo in direzione di via Ariberto, all’altezza di via Matteotti e tra via Ariberto e via Annoni.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 15 settembre 2015

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