Cantù, senti D’Ancicco: «Hickey un leader»

Intervista Il preparatore: «Per il momento – spiega D’Ancicco -mi sembra che le cose stiano andando bene. Siamo insieme da una ventina di giorni»

Il compito più delicato, in questa fase, spetta a lui. Perché è ora che si creano le condizioni atletiche per un’annata di primo piano. Il “protagonista” della preparazione non può che esse il preparatore fisico, che a Cantù – per il secondo anno consecutivo – è Luciano D’Ancicco. Lavoro atletico da una parte, e tecnico-tattico con Sacchetti dall’altra, ormai da qualche giorno, viaggiano di pari passo, specialmente dopo le prime due amichevoli in Valtellina.

«Per il momento – spiega D’Ancicco -mi sembra che le cose stiano andando bene. Siamo insieme da una ventina di giorni: la prima settimana ha dato risultati, con carichi sempre maggiori. Un lavoro fisico a cui è stato aggiunto anche quello più strettamente tecnico».

D’Ancicco, fin dal primo giorno, ha avuto sensazioni positive sui giocatori: «Li ho trovati bene, si vede che hanno svolto in autonomia il lavoro che avevo richiesto prima del raduno. Li ho visti carichi e motivati, mi sembra un gruppo già unito e questo è incoraggiante. Non ci resta che proseguire su questa strada: la Supercoppa sarà una tappa di avvicinamento, poi contiamo di arrivare pronti alla prima di campionato».

Buona parte del gruppo è già ben nota a D’Ancicco. Bucarelli, Nikolic, Baldi Rossi e Berdini non sono certo una scoperta, dopo aver lavorato fianco a fianco con loro la scorsa stagione. I nuovi, invece, l’hanno colpito: «Sugli esterni, come primo impatto, mi pare abbiano tutti grande energia e motivazioni. Hickey mi sembra un leader. Young è ben strutturato e intravedo margini di miglioramento. Ma Burns mi ha impressionato: essendo un grande professionista, conosce bene il suo corpo, sa quando “spingere” e quando gestirsi. Ci darà una grossa mano, me lo sento…».

E, giusto, oggi, il lavoro prosegue dopo due giorni di riposo. L’obiettivo è provare a essere già efficaci in Supercoppa di A2 – manifestazione diventata ormai parte integrante della preparazione – con la testa proiettata al campionato.

Un campionato in cui Cantù, per il terzo anno consecutivo – il secondo per D’Ancicco – punta al grande salto in serie A, magari con fari un po’ più tenui puntati addosso rispetto alle precedenti annate: «Io – chiude D’Ancicco – posso solo dire di essere stato confermato a Cantù. La reputo sempre una delle più importanti piazze a livello italiano. Per me è un onore, ho sempre motivazioni altissime, le stesse che vedo nei nostri atleti. Obiettivi? Si sanno. Diciamo che puntiamo al massimo. E non aggiungo altro, per scaramanzia».

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