Cantù: slalom con il passeggino
tra auto e motociclette

Ecco la testimonianza di una giovane mamma costretta ogni giorno a litigare per i suoi diritti

Storia di una mamma con passeggino sui marciapiedi di Cantù. La testimonianza arriva dalla lettrice Maria Cappelletti che, mamma a tutto tondo, ci ha voluto inviare la sua testimonianza di un calvario quotidiano.

«Vivo a Cantù da 3 anni. Da 7 mesi sono mamma di un bellissimo bambino e tutti i giorni usciamo a piedi a fare una passeggiata per le vie della nostra bella città. Purtroppo ci capita spesso di dover subire la prepotenza degli automobilisti».

Tutti i giorni dobbiamo aspettare a lungo prima di riuscire ad attraversare sulle strisce pedonali ma cosa ancora più riprovevole spesso le auto, gli scooter e le moto sono parcheggiati sul marciapiede impedendo il passaggio dei passeggini o rendendo difficoltoso e pericoloso l’attraversamento».

E non si tratta di un modo dire, chiarisce la signora. «Già questo inverno stavamo camminando sul marciapiede di Largo Adua verso via Dante (notare che spingevo una carrozzina rossa molto visibile) quando una macchina si ferma sul marciapiede a un metro da noi impedendoci di proseguire. Scenda una signora, la guardo allibita e le dico: “Signora ma le sembra il modo di parcheggiare? Come faccio a passare?” e la signora di tutta risposta ha chiuso la sua vettura e mentre attraversava la strada mi ha detto “mi scusi, sto andando dal medico”...Dire che mi ha lasciato senza parole è poco».

Storie di ieri e di oggi. «Ma la cosa più clamorosa ci è successa una mattina intorno alle 9.30. Siamo usciti con il passeggino da casa in via Giovanni da Cermenate per raggiungere il centro. All’altezza di via Aspromonte sul lato pari dei civici, un furgone bianco occupa parte di suolo privato e tutto il marciapiede impedendo completamente il passaggio pedonale. Sbuca una signora bionda e le dico “Signora dovremmo passare, può spostare il furgone?” e lei “ma ora stiamo caricando..” e io “e grazie....” e lei “ guardi che questa è proprietà privata” e io “ eh no signora, il marciapiede non è proprietà privata” e allora lei per tutta risposta voleva farmi scendere in mezzo alla strada col passeggino.

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