Coach Cantù, non ci sono più dubbi: avanti con Sacchetti

Basket Ben due cda per valutare la situazione e non prendere delle decisioni a caldo

Ormai sembrano fugati anche gli ultimi dubbi: Cantù va avanti con Romeo Sacchetti.

Alla decisione si è arrivati dopo giorni di scelte bene ponderate.

Ecco la cronaca dell’ultimo periodo.

Il giorno dopo è stato quello delle riflessioni. Degli incontri. E dei pareri fuori dall’ufficialità del consiglio di amministrazione. Le valutazioni, manco a dirlo, sono in capo al presidente Roberto Allievi, ma c’è tutto il mondo intorno a Pallacanestro Cantù sul pezzo. Ognuno per la propria parte.

Due cda in una settimana significano soprattutto un paio di cose: 1. che si è scelto comunque di non fare le cose in fretta, lasciandosi magari prendere dall’emozioni a caldo; 2. che alle conclusioni si arriverà dopo una discussione ponderata, cercando di non lasciare nulla al caso.

Il fine settimana, con ogni probabilità, sarà quello che porterà consiglio. In maniera definitiva, anche per poi passare alla fase due del programma, e cioè l’allestimento della squadra. L’impressione, ma per adesso è davvero solo tale, è che si possa continuare con Romeo Sacchetti in panchina. Senza terremoti o sconvolgimenti.

L’anno scorso, di questi periodi, non solo era già stato esonerato Marco Sodini, ma si era praticamente al nome del successore. Meo, appunto. Scelto all’unanimità, senza se e senza ma. Ed è questo fatto che deve aver spinto per la seconda chance. Sul tavolo, ovviamente, tutte le possibilità. Compresa quella del divorzio, ovviamente.

Con il tecnico di Altamura si è voluto parlare. E tanto. Lo hanno fatto, a più riprese, il general manager Alessandro Santoro, il direttore sportivo Fabrizio Frates e il presidente Roberto Allievi. Senza mai risparmiarsi un momento, il numero uno del club biancoblù ha voluto anche incontrare Sacchetti, per toccare con mano quelle che fossero le impressioni e le voglie del coach della Nazionale.

Niente di meglio. Perché talvolta è proprio guardandosi in faccia e stringendosi la mano che ci posso captare certi particolari. E, come nelle più decisive delle partite, sono spesso i particolari a fare la differenza. Comunque andrà a finire questa storia, di una cosa la Pallacanestro Cantù non potrà rammaricarsi: e cioè di non avere fatto tutto il possibile per arrivare alla conclusione che si ritiene giusta.

Nel senso che in queste due settimane, dalla fatal Casale in avanti, sul tavolo sono state messe le carte, pochissime delle quali coperte. Quindi l’analisi a 360 gradi ha coperto tutto il ventaglio d’ipotesi. Stando alle impressioni, Sacchetti non si è mai tirato indietro. Ha riconosciuto errori e mancanze e contemporaneamente ha individuato soluzioni e ambiti sui quali investire o incidere in maniera differente rispetto a questa passata stagione.

La palla è nelle mani della società, la decisione dietro l’angolo. E se sarà Sacchetti 2 non avverrà soltanto perché c’è un contratto che lo lega al club.

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